Posso Interpretare Un Personaggio Di Etnia Diversa Dalla Mia?

Di James Mendez Hodes. Pubblicato originariamente il 14 Febbraio 2019 in jamesmendezhodes.com con titolo “May I Play A Character From Another Race?” .

Tradotto da Claudia Pandolfi, revisionato da Federico Farina.

Ricevo questa domanda più spesso di qualunque altra nella mia vita professionale e di giocatore. Mi viene rivolta quasi esclusivamente da persone bianche, dal momento che l’Eurocentrismo ludico impone alle persone di colore di giocare fuori dalla propria etnia per la maggior parte del tempo. La mia risposta è un entusiastico sì, ma vi prego di studiare come farlo. Qui spiego come e perché.

Come al solito, mi approccio a questo argomento principalmente dal punto di vista dell’etnia, della nazionalità e della religione, ma alcune di queste lezioni possono essere applicate anche a (dis)abilità, età, sessualità e classe sociale; oltre che al genere, anche se il genere probabilmente ha maggiori specificità. Inoltre mi rivolgerò prevalentemente a persone bianche.

Questo è un documento dinamico: aggiungerò risorse correlate alla lista man mano che mi ci imbatterò. Con tutta probabilità correggerò qualcosa anche in seguito, quando persone di colore che non siano d’accordo con me mi faranno altruisticamente notare quando sbaglio.

 

SÌ, OVVIAMENTE, CHIEDI A CHI FA PARTE DI QUEL GRUPPO, MA…

…chi fa parte di quel gruppo potrebbe aver perso la voglia di rispondere a questa domanda già tempo fa. Uno degli scopi di questo articolo è fornire loro un link da condividere nel caso mancassero del desiderio o della predisposizione emotiva per accompagnarvi personalmente in questa lunga e complicata questione. Comunque sì: chiedere a persone reali della loro reale esperienza di vita, rispettosamente e senza pressioni o pregiudizi, è il modo migliore in assoluto di affrontare la questione. Non è necessario corrispondere a tutti i vostri amici e le vostre amiche una tariffa per la consulenza culturale (anche se sarebbe piuttosto figo da parte vostra), ma per favore, almeno pagate loro una cena o un caffè, oppure preparate loro una torta, offrite le vostre prestazioni professionali in cambio del loro tempo, prestatevi come pet-sitter per i loro animali, qualcosa del genere.

 

Perché?

Se per caso ricoprite il ruolo di game master, dovete apprendere queste abilità se volete rappresentare un mondo variegato e realistico. Dal lato di chi gioca, invece, non è così inevitabile. Quindi perché prendersi il disturbo?

  • Per diversificare il mondo di gioco. Se solo potessimo diversificare con altrettanta facilità la popolazione di giocatori e giocatrici! Tuttavia una migliore rappresentazione in-game scalfisce anche le barriere nella rappresentazione off-game. 
  • Per normalizzare comportamenti che le persone di colore esigono di giocare. Chi gioca in un ruolo subalterno spesso sente l’obbligo di giocare personaggi del suo stesso gruppo sociale. Sei una ragazza, quindi devi giocare un’incantatrice sexy. Sei asiatico, quindi devi giocare uno scienziato nerd. A volte queste aspettative esercitano solo una vaga pressione. Troppo spesso, invece, la gente ci dice queste cose a voce alta. È fantastico quando i giochi ci offrono l’opzione di vestire i nostri stessi panni; ma le situazioni in cui sentiamo di doverlo fare a prescindere che l’idea ci piaccia o meno veicolano attenzione indesiderata sulle nostre identità off-game. Perciò quando giocate in modo soddisfacente fuori dai confini del vostro gruppo sociale, ci aiutate a convincere il mondo ludico che neanche noi abbiamo l’obbligo di giocare dentro il nostro. 
  • Per supportare giochi privi di persone bianche. Un gran numero di game designer di colore sviluppa giochi in cui non compaiono affatto persone bianche, per decentrare la posizione dominante dell’Europa nella cultura ludica. Ma questi giochi solitamente fanno fatica ad ottenere finanziamenti e riconoscimenti dalla critica perché (tra le altre ragioni) le persone bianche temono di non essere in grado di giocare o di non voler giocare personaggi di etnie differenti – anche quando il gioco include strumenti consistenti per insegnare loro come fare. Piantiamola subito. Per favore, supportate le persone di colore che realizzano giochi sulle persone di colore, non solo comprando questi giochi ma anche giocandoli, anche se questo vi espone a critiche o vi mette di fronte ai vostri stessi bias interiorizzati.

 

Perché No?

Cerco di non fare un processo alle intenzioni, né in un verso né in un altro, ma sì, ci sono delle ragioni per cui è sbagliato. Se faceste questa domanda a Jonaya Kemper, lei vi chiederebbe di analizzare i motivi per cui volete interpretare una persona di colore. Tra i motivi preoccupanti ci possono essere…

  • Perché combacia con uno stereotipo razzista che trovate divertente o interessante. No. Diamine, non fatelo neanche con persone bianche. Oh, figo, sei un nano alcolista scozzese o un mafioso cocainomane russo: giochi di ruolo in modo davvero eccezionale, questa non l’avevo mai sentita prima. 
  • Perché avete bisogno di un intreccio. Volete che il vostro personaggio abbia delle motivazioni profonde ed emozionanti, e le questioni legate all’identità costituiscono un intreccio convincente, così avete optato per quelle. Il game designer indipendente Lawerence Hawkins lo chiama “turismo emotivo”, perché, dal momento che non fate parte di quel gruppo, ve ne fate coinvolgere deliberatamente per poi abbandonarlo una volta finito. L’oppressione del sistema sicuramente colpirà molti personaggi di colore, ma non avete bisogno di insistere sempre su questo tasto. Non lasciate che l’essere una vittima oscuri l’essere una persona. 
  • Perché pensate che una certa etnia o cultura sia sexy e/o romantica. Chiunque sia esposto a pregiudizi è influenzato anche per quanto riguarda le proprie preferenze sessuali e/o romantiche. Non si tratta necessariamente di un problema che ha una soluzione. Certo che potete trovare sexy il vostro personaggio. Potete persino sentirvi sexy mentre lo interpretate. Ma se sono sentimenti amorosi a guidare la vostra scelta della loro cultura di appartenenza, dovete trovare il modo di separare la vostra interpretazione dai vostri sentimenti. 
  • Perché volete dimostrare quanto ne sapete di una cultura. Questo è l’equivalente ludico di quando dico di essere filippino e la gente mi risponde dicendomi quanto ami il pollo adobo. Queste ostentazioni di cultura suonano false, stridono alle orecchie di chi sta giocando con voi, e focalizzano il processo di gioco sulla vostra persona e il vostro ego off-game. Starete anche decentrando l’Europeismo, ma avrete centrato il gioco su di voi. 
  • Perché volete dimostrare quanto siete socialmente sensibili. Questa voce è diversa da quella precedente? Direi di sì, ma sono collegate. Badate bene, non sono qui per lamentarmi delle vostre esibizioni di virtù. Fate pure e godetevi la vostra sensibilità sociale nella privacy della vostra mente. Ma come per il punto precedente, se pensate costantemente a come apparite agli occhi altrui, fallirete sul versante disinvoltura, che presto salterà fuori di nuovo. 
  • Perché nella vita vera vorreste essere di quella etnia. Sfortunatamente, sembra che la Lotteria Razziale sarà parecchio competitiva quest’anno.

Non dovete mollare qui la lettura di questo articolo nel caso in cui vi riconosciate in una delle ragioni elencate. Anzi, è doppiamente importante che lo leggiate fino in fondo. Non è che mi preoccupano le vostre cattive intenzioni in quanto intrinsecamente perverse; questa è una cosa tra voi e chiunque siano le persone con cui discutete delle vostre perversioni morali (il vostro parroco, il vostro dom, il vostro dom vestito da parroco). Quello che mi preoccupa delle vostre cattive intenzioni è che, lasciate correre senza una disamina, possono condurre a comportamenti dannosi. Se questi pensieri vi hanno influenzato, allora avete scoperto su quali intersezioni dell’oppressione è più probabile che giochiate. In generale, intendo. Anche nella vita di tutti i giorni. Quindi quando qualcosa di simile salterà fuori più avanti, prestateci particolare attenzione.

 

Ragioni Neutrali

Alcune ragioni sono, come dire, accettabili. Magari volete che il vostro personaggio pratichi specifiche arti marziali o stili musicali e quindi fate un personaggio di quella cultura. Magari volete il vostro attore preferito come prestavolto per il personaggio. Ammetto che potrei essere stufo di queste cose a questo punto della mia carriera di consulente culturale, comunque fate pure. Se ad altre persone non dovesse andare a genio una di queste ragioni, vi prego di dar loro ascolto, ma il fatto è che a questo punto della scrittura dell’articolo sono troppo demoralizzato per prendere in considerazione certe cose. 

Più sul concreto, la maggior parte delle persone crea personaggi di colore per una combinazione di ragioni positive, negative e neutre – e potrebbero non conoscere l’esatta composizione di questo mix. Sono un turista emotivo, oppure sto creando un personaggio con motivazioni profonde e credibili che ben si sposa con i temi seri del gioco? Ne sono proprio sicuro, oppure sto mentendo a me stesso? Qualche volta sbatto il muso contro personaggi di colore interpretati così malamente che tradiscono le cattive intenzioni di chi lo interpreta; non che un personaggio di colore interpretato malamente ma con dietro delle buone intenzioni sia tanto meglio. Anzi, le persone armate di buone intenzioni sono le più difficili da convincere che hanno fatto qualcosa di sbagliato. In conclusione, le intenzioni -buone o cattive- sono decisamente meno importanti dell’esecuzione. Non andatevene ancora. Abbiamo appena iniziato.

 

Un Processo Graduale

Se non avete mai giocato fuori dai confini del vostro stesso gruppo sociale, partite dal presupposto che il vostro prossimo -il vostro primo- tentativo di personaggio diverso non sarà il migliore. Imparare a interpretare un personaggio di un’altra etnia è, come molte abilità, un processo graduale. Avrete bisogno di esercitarvi, fare errori, e imparare da essi, partendo con sfide semplici e a basso rischio e procedendo pian piano verso sfide sempre più complesse e impegnative.

0. Cosa Non Fare

Preferisco dare consigli in termini positivi, attivi -“fai questo” piuttosto che “non fare questo”- ma sfortunatamente è necessario passare attraverso parecchi “non fare” prima di arrivare al “fare”. A meno che non facciate parte dello stesso gruppo sociale a cui appartiene il vostro personaggio, il vostro role-play non dovrebbe comprendere…

  • Accenti stranieri. Suppongo che non ci sia nulla di male se siete britannici e volete fare un accento americano divertente o viceversa, ma fate attenzione a non sfociare in una caricatura classista. Andy Kitkowski suggerisce di usare le cadenze regionali del vostro stesso Paese al posto di quelle straniere: per esempio, se la vostra sessione è in Inglese, ma ambientata in Giappone, usate l’accento di Chicago o di Brooklyn per la yakuza. 
  • Insulti e insulti rivendicati dalla categoria, anche se coerenti con il PG, pronunciati espressamente. Se interpreto un personaggio che userebbe certi termini, potrei dire qualcosa del tipo: “Hey, quando il mio PG dice ‘gente’, non sta esattamente usando la parola ‘gente’, ok?” e chiuderla lì. 
  • Metafore culinarie per descrivere l’aspetto di qualcuno. Niente occhi a mandorla, niente pelle color caffellatte, niente di tutto ciò. Anzi, se vi rendete conto che state impiegando più di una manciata di parole per descrivere una parte anatomica, chiedetevi se non sia il caso di passare oltre a prescindere dalla commestibilità.  
  • Preghiere (come il Credo Apostolico, ad esempio) o simbologie sacre (come per esempio i mudra buddhisti, i gesti simbolici eseguiti con le mani) pronunciate espressamente o mimate. Osservatori esterni a cui manca il contesto della vostra sessione potrebbero pensare che vi state appropriando di pratiche religiose per gioco. Sì, esistono molte eccezioni a questa regola sotto forma di preghiere, mantra, balli, canzoni o altre manifestazioni la cui esecuzione da parte di non praticanti è esplicitamente tollerata. Ma se non ne avete la certezza, meglio descrivere a voce ciò che il vostro personaggio fa: dite “recito il Credo Apostolico” invece di “io credo in Dio, Padre Onnipotente, ecc.”. Vi assicuro che l’immersione del gruppo ne uscirà indenne. 
  • Estremismi religiosi. Rispetto alle persone bianche, le persone di colore vengono accusate con più facilità di aderire a dottrine religiose marginali o retrograde. Sì, alcune persone di colore pensano certe cose. Non vi consiglio di rendere il vostro personaggio di colore una di queste a meno che il titolo che state giocando non vi offra un ampio e solido supporto per fare questo genere di cose. Detto ciò, ricordate che molte credenze e pratiche religiose (possessione demoniaca o sacrifici animali, ad esempio) sembrano bizzarre e inconcepibili per le religioni principali, ma sono parte integrante delle tradizioni di alcune minoranze marginalizzate. 
  • Diffidenza verso i costumi del gruppo sociale. Internalizziamo così tanto l’oppressione kyriarchica (dal greco kyrios, cioè “signore”, “padrone”: si tratta di un termine coniato dalla teologa femminista Elisabeth Schüssler Fiorenza per indicare un concetto di patriarcato che si estende oltre le questioni di genere, ndt) che abbiamo dei pregiudizi perfino nei nostri stessi confronti e nei confronti della gente come noi, figuriamoci verso altre identità oppresse. Molt* filippin*, per esempio, sono anti-Neri, anti-gay, anti-Musulmani, razzisti o classisti. Ma sapete cosa? È un problema nostro. Il vostro personaggio nel GDR può avere e avrà dei pregiudizi -non c’è scampo- ma non li creerete appositamente per criticare un gruppo a cui non appartenete. Quando critico il mio stesso gruppo sociale, le mie parole hanno un peso perché sono sia la fonte che l’oggetto di quelle critiche. Sto mettendo sul piatto la mia stessa esistenza, senza che me ne possa allontanare o sbarazzare. Visto che voi non potete, le vostre critiche suonano false e diventano un’arma nelle mani di chi ci opprime. Vi prego, non fatelo.

 

COME EVITARE GLI STEREOTIPI

Non ho né il tempo né lo stato d’animo giusto per elencare ogni stereotipo che può essere applicato ad ogni etnia, ma vi sarà utile informarvi su quelli che sono associati al gruppo che volete rappresentare. Magari fate una ricerca su Internet o in biblioteca. Cercate autori, autrici, esperti ed esperte affidabili che trattano queste tematiche, come Tony Chatman, Natalie Wynn, Jay Smooth, Audre Lorde o James Baldwin.
Magari offrite una cena ad un amico o un’amica di quel gruppo sociale per fare due chiacchiere… e se non avete amicizie in quel gruppo sociale, potreste avere un altro problema da sistemare prima di preoccuparvi dei vostri personaggi nel GDR. Ma, generalmente, gli stereotipi tendono ad orbitare intorno a certi temi: sesso, violenza, droghe e alcool, economia, relazioni di genere, cibo e espressione delle emozioni, per menzionarne alcuni. Informatevi. Non reiterateli.

“Ma io non conosco molti stereotipi! Se li imparo, potrei diventare più razzista!” No, non succederà. Andrà tutto bene. Inoltre, fa male lo stesso quando inciampate in un’espressione razzista senza rendervene conto, tanto quando ne usate una apposta per offendere. Non possiamo sapere di quale caso si tratti.

Non vi dirò “evitate ogni singolo stereotipo in ogni singolo personaggio che create”, perché so che non potete farlo e neanche io potrei. Sul vostro personaggio si sovrapporranno alcuni stereotipi, che non è bello, ma quasi impossibile da evitare. Ciononostante, sforzatevi di sovrapporne meno possibili. Alcune sottigliezze di seguito…

  • Gli stereotipi positivi non vanno comunque bene.
  • L’esatto opposto di uno stereotipo non fa che rinforzare quello stereotipo. Ho recentemente giocato ad un gioco che offre una fantastica decostruzione del razzismo; poi però il consiglio su come creare personaggi antirazzisti concludeva con (parafrasando un po’) “Hey, potresti creare un personaggio nero intelligente!”, che per quanto mi riguarda ha spezzato l’incantesimo.
  • Se ogni personaggio nel gioco ha lo stesso tratto, il tuo personaggio poootrebbe assumere quel certo tratto serenamente, anche se è stereotipico: per esempio, in una campagna in cui tutti i personaggi sono praticanti di arti marziali, un personaggio asiatico che pratica arti marziali è probabilmente sicuro. Detto ciò, se state giocando un gioco che intrappola i personaggi in stereotipi sociali, date una seconda attenta lettura al gioco stesso (vedi il paragrafo “Quanto ti fidi del tuo gioco?” più avanti).
  • Siate consapevoli dei (si spera pochi) stereotipi che il vostro personaggio incorpora, ma sviluppatelo abbastanza da impedire che sia definito esclusivamente da essi. Quando un’altra persona descrive il vostro personaggio, assicuratevi che abbiano da dire una pluralità di cose che non siano stereotipi.

Ok, ottimo, adesso menzionerò una manciata di cose che vedo spesso in game.

  • Personaggi asiatici ossessionati dall’onore e dalla proprietà.
  • Personaggi femminili di colore appellati con “Mamy”, “Zietta”, “Madre” o un qualsiasi altro termine derivato dalla maternità o dall’essere zia per qualcuno che non faccia parte della loro famiglia.
  • Personaggi nomadi o rom il cui concept, come dire, ruota tutto attorno all’essere rom e magari commettono furti o leggono la mano, roba così.
  • A dirla tutta, qualsiasi personaggio il cui concept sia ridotto al suo gruppo sociale o a una combinazione di gruppi sociali.

Ora che sappiamo cosa non fare, arriviamo alla fase di creazione vera e propria del personaggio.

1. Un Personaggio che È Proprio Come Tutto il Resto della Gente

C’è questa balla che si sente ogni tanto, che “le persone di colore sono proprio come noi! Sono proprio come tutto il resto della gente!”. Questo è falso. Diventi una persona piuttosto diversa se devi avere a che fare con il razzismo ogni giorno. Ciononostante, è da qui che si deve partire.

Uova
Dal *sospiro* Daily Mail: il tweet di un tipo benintenzionato e che dalla foto profilo sembra bianco. Dice: “Bianchi o neri, siamo tutti solo delle uova fritte” e mostra due foto affiancate di due uova una accanto all’altra in una padella nella prima foto e presumibilmente le stesse uova rotte all’interno della padella nella seconda. Le uova sono dello stesso colore ora che sono aperte, ed è così che si capisce che il razzismo è finito.

Il vostro primo personaggio esemplificherà un principio simile che è spesso confuso con la balla di cui sopra, e cioè “Vogliamo solo essere trattati e trattate come il resto della gente”. Questa sì che è generalmente vera. Le persone di colore non vogliono la discriminazione costruttiva perché vogliamo un trattamento migliore del resto della gente; noi vogliamo la discriminazione costruttiva per ricevere lo stesso trattamento del resto della gente. Quindi… Creerete un personaggio che sia uguale al personaggio bianco che creereste normalmente in queste circostanze, solo che sarà di un’etnia o di una religione differente comunque prevista dall’ambientazione.

Dal momento che la persona bianca è lo standard nella nostra società, quando persone bianche giocano personaggi bianchi, non li definiscono per il loro essere bianchi. Naturalmente sono culturalmente bianchi, decisamente, in modi fondamentali per la loro esistenza – ma non lo noti; noi lo facciamo. Ad ogni modo, è plausibile che vi assicurerete di avere altro in ballo. Io sono un hacker bianco. Io sono un nonno bianco. Io sono un vampiro bianco. Quindi definirete qualcos’altro di loro, li scriverete come scrivereste qualsiasi altro personaggio, e poi affiderete il ruolo ad un attore di colore per interpretarlo.

“Ma niente di questo personaggio rappresenta quella cultura! Si tratta solo di una faccia di colore diverso messa su un personaggio che avrei giocato comunque!”. Giuro. Questo non è il personaggio di colore fatto e finito che volete ottenere. Questo è il vostro personaggio tutorial.

Questo personaggio ha due scopi. Uno è abituarvi a livello emotivo a interpretare una persona di colore in un contesto di basso profilo e a basso rischio di stress. L’altro è di assicurarvi, non avendo troppa carne al fuoco, di evitare tutte le trappole e i tranelli elencati al Punto Zero.

A questo punto del lavoro, esercitatevi a costruire tratti del personaggio che siano perpendicolari agli stereotipi: ovvero slegati sia da uno stereotipo che dal suo opposto. Hobby, gusti musicali, cibi preferiti, occupazione, materia preferita a scuola: cosa sia o non sia perpendicolare cambia da popolazione a popolazione.

Potreste trovare questa specie di personaggio da addestramento più facile da giocare in alcuni generi piuttosto che in altri: high fantasy, space opera, e altre ambientazioni più distanti dal mondo reale agli albori del Ventunesimo Secolo. Ciononostante, questo processo potrebbe insegnarvi molto meglio di quanto potrei fare io quanto queste ambientazioni improbabili siano piene di marcatori culturali del mondo vero.

 

CONSAPEVOLEZZA SULLE DINAMICHE DI POTERE

Giocandolo, riflettete su come questo personaggio e la vostra interpretazione si relazionano con le dinamiche di potere oppressivo . Come influenzano le vostre scelte ed emozioni?

Ad esempio, le persone di colore sperimentano minacce fisiche più spesso delle persone bianche, spesso provenienti da figure che rappresentano la sicurezza per le persone bianche: se abbiamo armi con noi, se interagiamo con la polizia o se beviamo acqua di rubinetto senza prima bollirla o filtrarla (l’autore si riferisce al caso di Flint, cittadina del Michigan negli Stati Uniti, a popolazione prevalentemente afroamericana, nel cui sistema idrico solo pochi anni fa fu deciso di convogliare l’acqua altamente inquinata del vicino fiume anziché quella potabile destinata alle città vicine, ndt), per fare degli esempi. Inoltre ci imbattiamo regolarmente in atteggiamenti offensivi e luoghi comuni che ci turbano, ci deprimono e ci feriscono. Siamo costretti ad affinare i nostri comportamenti per minimizzare questi rischi. Magari siamo particolarmente educati e rispettosi con i poliziotti. Magari sopprimiamo le nostre emozioni in pubblico così da non apparire come una minaccia.

Non esagerate nel mettere in scena queste situazioni. Per noi si tratta di vita quotidiana. Non voglio che attacchiate continue tiritere su quanto oppresso e vittimizzato sia il vostro personaggio di colore. E poi, cosa più importante, le persone di colore al vostro tavolo potrebbe star avendo una giornata in cui per una volta non sono toccate dall’oppressione del sistema, oppure in cui non hanno voglia di insegnarvi a giocare un personaggio di colore. Non guastategliela.

In ogni caso, una volta che sentirete di aver preso confidenza con il vostro personaggio, proveremo qualcosa un pochino più difficile.

 

2. Aggiungete Marcatori Culturali, Uno alla Volta

I marcatori culturali sono manifestazioni o tratti che indicano, o marcano, il background sociale del vostro personaggio. Un personaggio credibile presenta una sapiente miscela di marcatori che sono codificati dalla sua cultura e di altri che non lo sono. Aggiungeteli al vostro personaggio uno alla volta, non tutti insieme. Altrimenti vi sovraccaricherete e perderete il controllo. Abituatevi ad ogni marcatore per un paio di sessioni. Testate le reazioni delle persone che giocano con voi per escludere possibili offese. Solo allora magari aggiungetene un altro, anche se uno o due marcatori sono già tanti. Prendetevi tutto il tempo necessario per potervi scusare e correggere il tiro in caso suscitiate reazioni negative.

Proprio come per le dinamiche di potere di cui sopra, non sbandierate i vostri marcatori culturali. Lasciate che l’opportunità di aggiungerli si presenti a voi e coglietela fisiologicamente con o senza reazioni codificate culturalmente. Non sforzatevi di sfoggiare quanto ne sapete di una cultura. Hawkins consiglia di “lasciare che il contesto del personaggio parli per sé stesso, senza cercare di afferrarne la vera essenza. Non potete. Ma magari potete imparare o insegnare qualcosa. Magari potete ricordare alla gente cosa esiste già e aspetta solo di essere visto e ascoltato”.

Ecco alcuni candidati per l’aggiunta, più o meno in ordine di difficoltà. In ciascuna di queste categorie, ci sono delle insidie; e non ho messo il cibo nella lista perché il cibo connotato etnicamente compare fin troppo massicciamente nei discorsi razzisti, e perché la disinformazione sulla cucina internazionale si trova fin troppo facilmente. Certo che va bene se il vostro personaggio israeliano prepara shakshuka per colazione, ma non soffermatevi troppo su questo ambito.

 

ABBIGLIAMENTO E BENI PERSONALI

Cose come i vestiti e la cultura materiale sono un ottimo punto di partenza, perché è facile trovare riferimenti estetici. Quali indumenti casual o formali ci sono nel tuo guardaroba? Quand’è appropriato o preferibile indossarli? Coltelli e spade della tua cultura hanno una forma caratteristica? Come ti comporti quando è caldo, è freddo o piove?

La scelta migliore tra i vestiti e i beni personali sono le opzioni leggermente meno conosciute, dal momento che gli stereotipi si applicano spesso a quelle più ovvie. Che non vuol dire che un personaggio cinese non potrà mai indossare un cappello di paglia a punta; ma se magari scavaste un po’, scoprireste un altro copricapo che è molto popolare in Cina ma che sembra un po’ meno un cartone animato razzista sugli asiatici che arrivano per prendersi le donne bianche. Magari il vostro samurai giapponese potrebbe impugnare un tachi invece di una katana. Rifuggite l’ovvio quando possibile.

 

ATTEGGIAMENTI

Mentre le posture caricaturali (inchini esagerati, complimenti cerimoniosi, ecc.) vengono inserite in rappresentazioni offensive, le guide all’etichetta pensate per chi fa viaggi formali possono rivelarsi un buon primo approccio. Tenete a mente che le persone di una cultura X che soggiornano presso la cultura Y solitamente seguono l’etichetta della cultura Y per tutto il tempo, anche se ci sono delle eccezioni: le persone ebree che sono shomer negiah (cioè osservanti del dettame religioso che proibisce il contatto fisico tra persone di sesso opposto ad eccezione dei parenti biologici o acquisiti, ndt) potrebbero voler evitare di stringere la mano a persone di genere diverso dal loro, per esempio.

 

RELIGIONE

La religione è difficile da interpretare con delicatezza e implica un gran numero di dinamiche di potere potenzialmente problematiche, quindi questa opzione potrebbe intimorirvi; ma a dire il vero a me piace molto la religione come uno dei primi marcatori culturali perché esiste un sacco di documentazione studiata per aiutare chi sta diventando praticante o chi non lo è ma vuole approfondire la conoscenza della tradizione. Quanto praticante sei? Ci sono delle regole che segui su base quotidiana, o in occasioni speciali? Ricordatevi le indicazioni al Punto Zero sul non recitare le preghiere a voce alta, mimare pratiche sacre o mettere in scena il fanatismo religioso.

 

ARTE E INTRATTENIMENTO

Quali generi musicali, danze, forme poetiche o sport sono diffusi nella cultura del vostro personaggio? Il vostro personaggio è appassionato di qualcuna di queste cose? Nel relativo punto evidenziato al Punto Zero sui marcatori perpendicolari allo stereotipo, raccomando di fare un uso bilanciato di media che siano e non siano codificati rispetto alla cultura del vostro personaggio. Se il vostro personaggio è nero e i suoi unici interessi sono il rap e il basket, ampliate un po’ in modo da non ridurvi a spuntare le voci della lista “cose ovviamente afroamericane”.

 

STORIA

Il vostro personaggio conosce la storia della propria gente? Quali parti del mondo conoscerebbe un po’ più del solito? Con quali altri gruppi culturali avrebbe avuto contatti tramite i flussi migratori? Parla qualche lingua straniera?

Tenete a mente anche che la maggior parte dei personaggi, a meno che non provengano da aree completamente isolate, presenterà della diversità nei propri marcatori culturali. Alcuni elementi di questa lista faranno riferimento ad altre culture in virtù dello scambio interculturale.

 

Approfondire sui Marcatori

La risposta che otterrete più spesso alle domande su questo argomento sarà “Fai ricerche, fai un sacco di ricerche”. E dovreste davvero, ma attenzione. Come potete sapere se le vostre informazioni su quella o quell’altra cultura sono affidabili e non una rappresentazione impropria? Le avete ottenute da una fonte interna a quella cultura? In caso contrario, la fonte dove si è procurata quelle informazioni? Il benessere e la corretta rappresentazione della cultura che stanno descrivendo rientra tra le sue priorità, oppure queste ultime sono di tutt’altro tipo?

Valutate anche il mezzo. Anche i più validi canali informativi hanno dei difetti. I corsi scolastici spesso danno ampio spazio al punto di vista colonialista. Su internet si trovano molte informazioni, ma altrettante menzogne. Il cinema, il teatro e la televisione richiedono ad attori e attrici di sottomettere la propria dignità e verità per il fine ultimo dell’intrattenimento dell’audience bianca (content warning: razzismo, misoginia e omofobia, ma è il mio film preferito in assoluto: Multi-Facial di Vin Diesel). Qualche volta baso i miei personaggi su persone vere che conosco; ma anche questo metodo richiede un controllo accurato, dato che ci capita di fare battute razziste su di noi o di mettere in scena degli stereotipi, esagerandoli, per ragioni complicate che meriterebbero un articolo a parte. 

Le migliori opzioni sono le cose che una persona della cultura in questione farebbe, ma non quelle che SOLO una persona della cultura in questione farebbe.

 

Gioco di Ruolo dal Vivo (LARP)

Il LARP presenta delle difficoltà ulteriori perché, in molti giochi, l’apparenza reale di chi gioca rappresenta l’aspetto del suo personaggio. Questo processo di personificazione può includere makeup e costumi, il cui rischio è quello di evocare la lunga e apparentemente interminabile tradizione della gente bianca di usare questi strumenti per impersonare e/o ridicolizzare le persone di colore.

Detesto che sia ancora necessario spiegarlo: non usate mai il trucco per scurirvi la pelle, cambiare la forma dei vostri occhi o rendere i vostri capelli di una consistenza che non hanno in natura. La gente lo fa di continuo e noi lo detestiamo. Quando vado alla Gen Con, i miei amici di colore ed io giochiamo a “quanti giorni passeranno prima di vedere un o una cosplayer drow con la blackface?”. Certo, Xarr’en, ci scommetto che volevi il viola scuro.

Lo stesso per i costumi: odio il fatto che l’abbigliamento europeo sia lo standard, che possiamo scegliere solo tra vestirci nello stile proprio della nostra cultura (sempre che quest’opzione sia effettivamente disponibile) e vestirci nello stile di chi ci ha colonizzato. In un mondo ideale potrei indossare uno yukata estivo o un pigiama kurta o jeans e maglietta o un dashiki e farmi i fatti miei senza che questo venga visto come una qualche presa di posizione.

Questo non è quel mondo.

Nella realtà dei fatti, devo prestare attenzione a come mi vesto. Il travestimento nei LARP non è l’occasione per decolonizzare l’abbigliamento. Il succo del decolonizzare l’abbigliamento casual è stabilire che che quello è un modo normale di vestire. Un LARP che prevede il travestimento è per sua definizione un contesto non normale per il vostro abito. Qualunque indumento indossiate è letteralmente un costume, non un outfit informale.

 

Sui Personaggi Malvagi

I personaggi malvagi di colore rappresentano la modalità difficile. I personaggi giocanti malvagi di colore sono la modalità segreta doppiamente difficile. Un po’ meno nel caso in cui tutti i personaggi del gioco appartengano al gruppo etnico del PG malvagio -della serie, certo, create pure un samurai o un ninja malvagio se state giocando a Thousand Arrows- ma anche allora, tutti i consigli contenuti in questo articolo diventano paletti ancora più rigidi dal momento che sarà sottinteso, nella visione più rosea, che il personaggio di colore è cattivo e che lo sono altrettanto le cose che pensa, fa ed è.

I PG malvagi di colore sono parecchio tosti da gestire correttamente, persino per me, tanto che non ritengo opportuno inserirli in questo articolo per principianti. Non voglio che chi passerà da qui si convinca di poter creare un PG all’altezza dell’Erik Killmonger interpretato da Michael B. Jordan o dello Zaheer interpretato da Henry Rollins. Quello che invece farò è suggerirvi di esaminare i personaggi malvagi di colore nei media più popolari e ciò che li rende imbarazzanti. Quali tendenze emergono dal loro vissuto, dalla condotta criminale e dal comportamento sessuale? Quali caratteristiche negative sembrano avere in comune, a prescindere da come si inseriscono nella storia? La motivazione dell’oppressione da parte del sistema e il sottotesto secondo cui chiunque subisca violenze sessuali, menomazioni fisiche o gli effetti della povertà possa passare al lato oscuro sono decisamente abusati ultimamente.

 

Quanto Ti Fidi del Tuo Gioco?

Mentre affrontate le fasi illustrate sopra, dovete chiedervi se il gioco che state giocando vi supporta nel processo oppure vi intralcia, o entrambe le cose. Se volete imparare rapidamente, giocate a giochi su persone di colore scritti da persone di colore. “The Long Drive Back From Busan” di Clio Yun-su Davis (che ha la miglior mezza pagina che leggerete mai su come giocare un personaggio coreano) e “Steal Away Jordan di Julia Ellingboe offrono raffigurazioni rispettose e autentiche delle persone di colore sia nelle regole per la costruzione del personaggio che nelle meccaniche di gioco.

Ma sono persone bianche quelle che hanno scritto la maggior parte dei giochi in circolazione. Le persone di colore compaiono generalmente nelle espansioni e nelle ambientazioni aggiuntive, realizzate per tutte le ragioni elencate al paragrafo “Perché no?”. Si appropriano della roba figa della gente di colore -mostri, poteri, stili di combattimento- e scartano la gente stessa. Persino le rappresentazioni positive aderiscono a stereotipi come il “buon selvaggio” o l’onorabile mistico orientale. L’orientalismo e lo “sguardo bianco” (letteralmente “white gaze”, ndt) sono una cavolo di droga.

Mentre create il vostro personaggio, analizzate i testi del regolamento e dell’ambientazione secondo i criteri di cui sopra. Il processo di generazione del personaggio tende a posizionare i PG di colore all’interno di caratterizzazioni forzate? Questi segnali d’avvertimento potrebbero essere o non essere razzisti di per sé, ma tendere verso la creazione di personaggi razzisti.

  • Guardate le statistiche che definiscono le capacità mentali o fisiche. Alcune razze hanno dei modificatori o dei limiti innati relativamente a quanto possono essere atletiche, intelligenti o attraenti?
  • I poteri magici o mistici di alcune razze sono esagerati rispetto a quelli delle altre razze?
  • Il cuore del gioco è focalizzato Europa o America, mentre i Paesi non-occidentali sono relegati ai soli materiali aggiuntivi?
  • Ci sono razze più civilizzate di altre? Alcune razze fanno pesantemente riferimento a materiali ed elementi culturali tipici di un periodo storico particolarmente conosciuto in Occidente, mentre le culture occidentali continuano ad avanzare verso il futuro?
  • Sono usati spesso aggettivi come “selvaggio”, “barbarico”, “primitivo”, “superstizioso” o “sanguinario” nelle descrizioni di esseri senzienti, anche non-giocanti?
  • Gli elementi sovrannaturali presenti nel gioco derivano prevalentemente da mitologie di origine europea? E le tradizioni religiose e i miti di altri Paesi vengono ritoccate per meglio incastrarsi con esse?
  • È data importanza a culti sensazionalistici e oscuri? E questi culti sono influenzati fortemente da religioni poco diffuse? 
  • I principali strumenti di interazione con il mondo a vostra disposizione sono legati a violenza e sfruttamento?
  • Nel manuale compare una dichiarazione con cui le figure autoriali affermano che il regolamento non intende essere offensivo, ma che poi non è seguita da un adeguato supporto meccanico e pratico per garantire che questo avvenga effettivamente?

…e infine, il mio preferito:

  • Giocare un personaggio meno offensivo è in qualche modo disincentivato dalle meccaniche?

 

Contraddirmi

Siete là fuori a giocare un PG di un’etnia o una religione o qualsiasi altra cosa che non vi appartenga, e una persona che fa parte di questi gruppi sociali vi dice che preferirebbe che non lo faceste? La sua opinione sovrascrive la mia. Non voglio sentire nessuno e nessuna di voi tornare qui a lamentarsi che “qualcuno mi ha detto di non fare qualcosa perché era razzista e io gli ho detto che è stato James Mendez a dirmi che potevo”. No, non l’ho fatto. Mi importa dei sentimenti di questa ipotetica persona e darò per scontato che abbia delle ottime ragioni per dirvi di non fare qualcosa. Ringraziatela per aver parlato apertamente e ascoltate cos’ha da dirvi.

Se il contesto vi consente di fare domande, se vi dicono spontaneamente che sono disponibili a parlarne senza che abbiate l’impressione che lo facciano controvoglia, allora potete fare botta e risposta con loro e poi venire a raccontarmi com’è andata. Ma vi sto dicendo qui e adesso di stare dalla parte della persona che potrebbe essere più probabilmente ferita dalle vostre azioni, non dalla mia parte. Io non sono lì. Io starò bene. Preoccupatevi di quella persona che ha dovuto racimolare il coraggio per dire in faccia ad una persona bianca di non fare qualcosa. 

 

A Tutti i Personaggi Razzisti che Avete Creato Prima d’Ora…

…ne ho fatti anch’io. Tutte le volte che in questo articolo ho parlato degli errori che potreste commettere, è perché li ho commessi io in passato. Ma mi sono imposto di studiare i miei sbagli e imparare da essi. Se vi rendete conto che uno dei vostri amati personaggi creati finora è razzista, trovate un modo per farlo uscire dal gioco e revisionatelo. Parlate con le altre persone con cui giocate di ciò che avete notato e che vorreste migliorare. Forse resetterete parte dei suoi tratti o del suo background; ma la cosa più importante è come lo interpreterete d’ora in poi.

Ammetterete i vostri sbagli onestamente e dignitosamente?

Darete ascolto alle critiche con empatia e buona fede?

Migliorerete nella pratica, anche se questo dovesse rendervi vulnerabili?

 

Un Esercizio Divertente

Fate tutto quello che è contenuto in questo articolo, ma con una persona bianca.