The Role Initiative presenta: un’intervista con Satine Phoenix

Di Mark Merida. Pubblicato originariamente l’8 Marzo 2019 in The Role Initiative con titolo “The Role Initiative Presents: An Interview with Satine Phoenix”.

Tradotto da Constance B. Fletcher.

Satine Phoenix presenta la serie GM Tips sul canale Youtube Geek & Sundry, è Master di Sirens of the Realms e conduce il talk show The Dungeon Master Guide. Ha fondato CelebrityChariD20.com e il gruppo LA Tabletop Gamers su Meetup.com. È co-autrice del libro The Action Heroine’s Journey e co-creatrice della serie a fumetti New Pretorians.

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Mark Merida: È l’8 marzo 2019, stiamo registrando l’intervista con Satine Phoenix. Satine Phoenix presenta la serie “Le dritte del Master” su Geek & Sundry, è Master di Sirens of the Realms e conduce il talk show The Dungeon Master Guide. Ha fondato CelebrityChariD20.com e il gruppo LA Tabletop Gamers su Meetup.com. È co-autrice del libro The Action Heroine’s Journey e co-creatrice ed artista di New Pretorians, che è davvero un meraviglioso albo a fumetti.

Satine Phoenix: Grazie.

Mark Merida: Disegna gioielli ed è un’illustratrice freelance su BurningQuill.com. Potete leggere delle sue avventure ludiche degli ultimi anni su io9.com, WIRED Magazine, Maxim e Time Magazine. Creativa, imprenditrice, artista: Satine Phoenix.

Satine Phoenix: Ciao.

Mark Merida: Ciao.

Satine Phoenix: Faccio un sacco di cose.

Mark Merida: Eh già! Esiste qualcosa che non fai?

Satine Phoenix: Neurochirurgia.

Mark Merida: Sì beh, quella non la pratico quindi è una [inudibile 00:01:05] … ma sì!

Mark Merida: Inizierò con qualche domanda leggera. Allora, so che te ne vai in giro dappertutto: vai alle convention, vai nei negozi. Fai un sacco di cose diverse, un sacco di podcast diversi e roba del genere. Hai una o più convention preferite a cui hai partecipato per D&D? E quali sono le ragioni per cui queste convention ti sono piaciute così tanto? Fondamentalmente hai la possibilità di fare spudoratamente pubblicità alle convention.

Satine Phoenix: Allora, questa è la mia preferita. Questa è il centro del mio universo. La  Gary Con è la mia preferita. Sono venuta qui per cinque o sei anni. Non ricordo esattamente perché in mezzo c’è stato un incidente d’auto. Ma sì, adoro questo posto. E adoro anche la Gamehole Con. Insomma, tra la Gary Con e la Gamehole Con… le adoro entrambe perché la Gamehole Con ha tutte le persone della Gary Con. È come una seconda Gary Con ma in novembre. E quello che amo è che mi fa sentire come se fossi a casa. Sto con persone che sono ossessionate da D&D – molte di loro da prima che io nascessi.

Satine Phoenix: Insomma, ho giocato a Dungeons & Dragons, in un primo momento da sola, fin dal 1988. E poi al liceo ho finalmente trovato un gruppo di amici, nel 1995.  Quindi gioco davvero da moltissimo tempo.

Satine Phoenix: Ho un grande rispetto per quelli che sono venuti prima di me. L’ho sempre avuto. La mia migliore amica era mia nonna. Ed è stata lei ad instillarmi l’idea che nella vita ci sia di più delle cose superficiali che vedi in quel momento, l’idea che ogni oggetto è il frutto della creazione di una serie di individui ed è stato “playtestato” da molte molte persone, ben prima che arrivasse a te. Qui ho l’opportunità di incontrare i creatori originali – o almeno alcuni di essi – e  sono circondata da persone che sanno apprezzare la cosa. Sono una patita di wargames. Sono una hipster, ma solo per Dungeons & Dragons. Quindi questo per me è un luogo davvero speciale.

Satine Phoenix: Ogni volta che vengo qui, esco dalla macchina, vado nella hall e sento “Satine!”. Sono con i miei amici e mi sembra di stare ad un pigiama party delle superiori. Parliamo dei nostri moduli di gioco preferiti e dei nostri momenti di gioco preferiti e qualcuno mostra una delle sue cose e allora tutti gli altri sono lì a dire “Ah si? Allora  guarda la mia che figata!”. E stiamo svegli fino a tardi e mangiamo… Beh, questa volta non sto mangiando così tanto cibo spazzatura, anche se ieri sera prima di andare a letto mi sono mangiata dodici crocchette di pollo. Ma alla fine siamo qui perché siamo appassionati. Siamo qui perché amiamo giocare. E amiamo vedere quello che la comunità crea attorno ai giochi, che si tratti di dadi, di espansioni o… Axe N Shield aveva quelle plance 3D, hai presente?

Mark Merida: Mm-hmm (affermativo).

Satine Phoenix: Quello che la comunità sta facendo è semplicemente incredibile… guarda le avventure che vengono giocate con la campagna Adventurers League. E poi tutti gli altri giochi che sono qui alla convention, che forse non giocherei… Normalmente gioco soltanto Dungeons & Dragons, ma ogni tanto mi faccio trascinare da un altro gioco e mi rendo conto che deriva tutto da lì. Nasce dalla passione per  Dungeons & Dragons. E sono giochi ad ambientazione fantascientifica o di investigazione e spionaggio, sai? Ecco perché amo questo posto.

Mark Merida: Conan.

Satine Phoenix: Conan. Quello non l’ho ancora giocato.

Mark Merida: Oh, è fantastico.

Satine Phoenix: Me lo segno.

Mark Merida: Allora, parlando del gioco in sé, senza dire nulla di quello che ci ruota attorno, parlando del gioco in sé… Insomma, te ne stai seduta e stai giocando. Cosa c’è nel gioco che te lo fa amare così tanto? È ascoltare il Master che racconta una storia oppure è  essere tu la Master e poter raccontare una storia? È la creazione di una narrazione interattiva? O invece è solo far rotolare i dadi? C’è chi ama ruolare e chi invece preferisce rollare [i dadi, NdT].

Satine Phoenix: Carina questa. Mi piace. Voglio scriverla su una maglietta.

Mark Merida: Ma quindi, quale aspetto del gioco te lo fa amare così tanto?

Satine Phoenix: Amo essere bambina. Adoro il passaggio dal mondo reale al mondo della fantasia. Le regole sono semplici. Mi piacciono le regole – non mi piacciono le regole troppo pesanti, impegnative. Apprezzo le regole che mi guidano, ma mi piace essere in grado di piegarle. E le regole di Dungeons & Dragons fanno proprio questo.

Satine Phoenix: Il Master è malleabile. E se sei in grado di convincere un Master, se sai essere abbastanza intelligente, qualche volta puoi ottenere quello che vuoi. Qualche volta invece quei dadi ti rovinano la giornata e basta.

Satine Phoenix: Noi diciamo “Tiro per la storia”. Amo tirare i dadi. Di solito sono io la Master, quindi adoro quando faccio tirare i dadi ai miei giocatori e il risultato è un 1. E questo cambia tutto, ma sta solo cambiando la storia. Non significa che hanno fallito. Amo questo. Amo ogni cosa di Dungeons & Dragons. Amo le meccaniche. Amo giocare con le persone.

Satine Phoenix: La narrazione collaborativa è uno degli aspetti più interessanti. Lo mettono in atto nei gruppi di scrittura per i film e la televisione, per i fumetti. Ma questo è… certo, hai un leader, il Master, il narratore, il creatore di storie – e poi hai gli attori. Ma il gioco non appartiene al narratore. Il gioco appartiene a tutti, perché l’intera storia può cambiare in base a  quello che vogliono i giocatori. Ho riconfigurato intere sessioni perché i giocatori volevano una cosa diversa – e sono andata avanti praticamente scrivendo l’avventura con due minuti di anticipo, per ore. E poi ho introdotto alcune delle cose che volevo. E quel modo di navigare, quella giocosità – quello è il gioco dell’immaginazione. Quella è la parte che preferisco di Dungeons & Dragons.

Mark Merida: So che molte persone che stanno ascoltando o leggendo l’intervista hanno visto il tuo podcast e tutto il resto, i tuoi eventi in streaming e hanno visto quanto è alto il tuo livello di coinvolgimento…quando stai gestendo una sessione o quando stai giocando. Quanto è importante, quando giochi, che ci sia quel tipo di esperienza immersiva?

Satine Phoenix: Quello che è importante per me è essere parte della storia che viene raccontata in quel momento. Se il Master e il resto dei giocatori vogliono un gioco “pesante”, incentrato sulle meccaniche e il tiro dei dadi, allora mi adatto a quell’impostazione. Se sono, per dirne una, con le mie Sirens, vogliono solo stare assieme in una stanza e giocare di ruolo, interpretare i loro personaggi e travestirsi. E io sono adatta a quell’impostazione. Per me l’aspetto più importante è quello che il tavolo vuole. E questo è il modo in cui sono immersiva.

Satine Phoenix: Amo il gioco di ruolo incentrato sull’interpretazione e mi piace approcciarmi a cose davvero intense – come ho fatto con Dread per Geek&Sundry. Quello è stato potente. Eravamo io, Mercer, Taliesin, Amy Vorpahl, Amy Dallen. E abbiamo usato la torre di Jenga. Quella è stata un’esperienza incredibilmente immersiva ed è stata soddisfacente. Ma ha funzionato soltanto perché siamo veramente buoni amici e ci fidiamo l’uno dell’altro e siamo stati in grado di portarci tutti a vicenda a quel livello.

Satine Phoenix: Posso farlo ad una convention con persone che non conosco? Probabilmente no. Abbiamo urlato l’uno contro l’altro. Abbiamo pianto. Stavamo facendo cose intense perché prima ci eravamo preparati – ci siamo detti  “Perdonami per quello che sto per fare. Non sono io”. Ed eravamo tutti sicuri che questa era la verità, mentre se fossi stata a giocare ad una convention e… mettiamo che io voglia che le persone giochino in modo interpretativo. E improvvisamente metà delle persone stanno interpretando i personaggi, l’altra metà non ha minimamente idea di cosa significhi. Non puoi forzare il tavolo ad una cosa del genere.  Puoi fare solo quel poco che il tavolo è in grado di fare, che potrebbe essere un po’ di più… Supponi di avere un tavolo che è così…. metà vuole solo tirare i dadi, l’altra metà vuole un gioco interpretativo e super immersivo. Devi per forza andarci più leggero con l’aspetto interpretativo e alimentare quello più minimalista, perché questo mette meno pressione alle persone. Per me è importante non mettere le persone sotto pressione.

Mark Merida: Ma quando le persone giocano di ruolo è molto più facile far progredire la storia perché in questo modo ti stanno offrendo degli input. E hai tutte queste piccole cose che puoi raccogliere ed aggiungere alla storia e questo fa progredire quello che anche tu stai cercando di fare.  

Satine Phoenix: Oh, sì. No, certamente. Puoi strisciare in un dungeon e allora la storia procede a forza di mostri e cose da uccidere oppure puoi far proseguire la  storia con il gioco di ruolo interpretativo. La mia preferenza personale va a quest’ultimo.

Mark Merida: Ti ricordi quella sessione che abbiamo fatto assieme l’anno scorso in cui stavamo giocando ma il gioco non andava da nessuna parte  e nessuno voleva aprire la porta? Tu stavi interpretando il personaggio gatto e io ho messo il puntatore laser col puntino rosso sulla porta e tu hai fatto… [imita il rumore di un gatto che soffia]

Satine Phoenix: È stato davvero divertente. È stata davvero una bella azione da giocatore-gatto. Il puntino rosso della… il bersaglio rosso della virtù… della navigazione!

Mark Merida: Okay. Allora, hai una lista di convention a cui parteciperai quest’anno, giusto nel caso in cui le persone volessero incontrarti?

Satine Phoenix: Beh, quest’anno sono un po’ sfuggente. Non ho un elenco pre-organizzato come pensavo. In ogni caso, sarò alla…

Mark Merida: Gamehole.

Satine Phoenix: Sarò alla Gamehole Con. Sarò al PAX Unplugged. Credo al Gen Con. Sto andando un attimo indietro con la memoria. Farò un tour attraverso l’Europa, quindi –

Mark Merida: Oh, wow.

Satine Phoenix: Sì. Andrò a Milano, Amsterdam, Parigi e Londra  con T.J. Storm e in ogni posto faremo degli eventi. Quindi saranno le persone a venire da noi. Creeremo le nostre personali mini con.

Mark Merida:  E farai degli streaming da quei posti, vero? Oppure…

Satine Phoenix: Non so ancora se voglio farlo. Cioè, voglio fare dei panel e far uscire allo scoperto le persone della comunità. E questo è un po’ il mio obiettivo, assicurarmi che in tutti questi posti le persone si incontrino.  Sono una Lady della comunità. È quello che faccio.

Poi parteciperò a D&D in a castle e penso ci sarà un’altra cosa molto interessante alla fine dell’anno – ci sto lavorando sopra e potrebbe avere a che fare con qualcosa di molto tropicale.

Mark Merida: Oh, è fantastico.

Satine Phoenix: Sì.

Mark Merida: E spero che quando pubblicheremo quest’intervista le date per le persone in Europa saranno ufficializzate, così, se vogliono partecipare a quegli eventi, sarebbe fantastico.

Satine Phoenix: Assolutamente. Il tour inizia il 19 giugno. Insomma, quella è la data in cui volo laggiù, quindi sarà alcuni giorni dopo. E ho sicuramente una lista, quindi te la darò.

Mark Merida: Fantastico. È meraviglioso. Sono sicuro che tutti quanti in Europa sono entusiasti di saperlo. Parlando un po’ più a fondo del lato livestreaming, da quanto tempo lo fai – e com’è successo che hai iniziato a fare streaming o registrazioni?

Satine Phoenix: È una storia divertente. Nel 2010  i miei amici ed io abbiamo fatto uno show su The Escapist. Giocavamo a D&D ed eravamo principalmente ragazze. E a quel punto ho attraversato un  periodo che mi ha cambiato la vita e sono stata contattata dalla Meltdown Comics per gestire la comunità di D&D di Hollywood. E l’ho fatto per circa sei anni, due volte alla settimana, del tutto volontariamente – perché è una cosa che amo. Ed è stato quello il momento in cui ho iniziato a fare la Master.

Satine Phoenix: Ma attraverso quello… c’era un’altra cosa che ho fatto, durante tutta la mia infanzia. Facevo parte di un gruppo giovanile e tutto quello che facevamo era beneficenza. Poi invece ho passato i miei vent’anni senza fare attività di beneficenza. Così, nel momento in cui ho compiuto 30 anni, mi sono detta “Voglio fare le mie due cose preferite. Voglio giocare a Dungeons & Dragons con i miei amici a LA e voglio raccogliere fondi per un’associazione benefica.” Così ho scelto Reach Out and Read. È una fondazione che si occupa di alfabetizzazione infantile, hanno un programma che forma i pediatri su come insegnare ai genitori l’importanza della lettura e come far leggere libri ai loro figli. Va da bambini di sei mesi fino a ragazzi di 18 anni e sono loro che forniscono i libri. È un programma davvero incredibile

Satine Phoenix: Così ho iniziato con CelebrityChariD20 e avevamo questa idea un po’ folle. Era il 2010. Eravamo Keith Baker ed io. Quindi Keith Baker ha scritto tutte le avventure, perchè il mio preferito –

Mark Merida: Keith Baker di Eberron, quarta edizione  – tra parentesi – Dungeons & Dragons.

Satine Phoenix: Esattamente.

Mark Merida: Giusto nel caso in cui le persone… So che tutti lo sanno, quelli che ci stanno ascoltando, ma…

Satine Phoenix: Sì, Eberron è la mia ambientazione preferita e per questo motivo ero lì della serie “Hey Keith!”. E abbiamo sempre voluto lavorare insieme, così lui era tipo “Sì, facciamolo!”. Così lui avrebbe scritto l’avventura – ma io avevo questa pazza idea. Allora gli ho fatto “Keith, avremo quattro tavoli. Quattro tavoli, quattro Master, sei… tutti contemporaneamente, sei giocatori per tavolo. Li metteremo tutti insieme in una stanza, nello stesso momento, con  videocamere e apparecchiatura audio”. Ed è stata l’idea più stupida che abbia mai avuto, era terribile

Satine Phoenix: Vedi, avevamo… quattro Master. Uno di loro era Matthew Mercer. Ed è stato un caos. È stato il caos assoluto quel giorno, perché tutti hanno giocato la loro avventura. E poi l’abbiamo messa tutta su. La mia idea era tipo “Metteremo tutto su un sito web. E se volete donare a quel tavolo dovete semplicemente cliccare su di loro”. Ma quello di cui non mi sono resa conto era quanto sarebbe stata rumorosa una cosa del genere. Così il primo anno ci abbiamo semplicemente provato… All’epoca non c’era neanche un termine per livestreaming. Era parecchio tempo fa. In realtà forse c’era stato con Justin.tv, che alla fine è diventato Twitch, credo. E sì, era proprio una cosa ridicolissima.

Satine Phoenix: Nonostante questo, l’anno successivo l’abbiamo fatto di nuovo, abbiamo ripulito un po’ il tutto e alla fine è diventato un tavolo, seguito da un altro tavolo, seguito da un altro tavolo. Quello è stato molto bello. Ed è così che abbiamo iniziato a fare livestreaming a Hollywood. È stata un’idea stupida che si è evoluta in un’idea davvero buona [ride]

Mark Merida: Non esistono errori. Esistono solo esperienze da cui imparare.

Satine Phoenix: È il mio secondo nome. Non esistono errori,  solo esperienze da cui imparare, tutto in una parola. È uno dei miei molti secondi nomi [ride]

Mark Merida:  Hai qualche suggerimento, dritta o consiglio per chiunque voglia iniziare e sia sui social media o faccia degli streaming, dei podcast, tenga un blog?

Satine Phoenix: Assolutamente. Voglio che tutte le persone là fuori sappiano che non sono sole, che non devono combattere da sole questa battaglia e che siamo tutti persone migliori, perché ci aiutiamo l’un l’altro. Trovate altri podcaster. Amplificate la loro voce. Invitateli come ospiti nel vostro show o nel vostro podcast e diventate amici, perché questa non è una competizione. È una comunità.

Satine Phoenix: Noi fan di Dungeons & Dragons e dei giochi da tavolo siamo molto fortunati, abbiamo una delle comunità più belle del mondo, la comunità più gentile. C’è una minoranza rumorosa che non è così simpatica. Ma la maggioranza è costituita – lo dico davvero – dalle persone più gentili che abbia mai conosciuto – e conosco parecchie persone. Quindi uscite là fuori, andate a conoscere le persone. Non siate  timidi. Noi siamo nerd. Siamo tutti timidi e stiamo tutti solo aspettando che ci siano più persone piene di passione… di conoscere più persone come noi, che condividono la stessa passione.

Mark Merida: Nerd non dichiarati.

Satine Phoenix: Sì, esattamente! È il 2019. Le persone escono dallo scantinato. Ci piace dire “Far uscire i geek fuori dallo scantinato” invece che dall’armadio perché – sai com’è – negli anni ‘80 giocavamo sempre nello scantinato.

Mark Merida: Persino Joe Manganiello è uscito dallo scantinato.

Satine Phoenix: Però bisogna dire che ha uno scantinato fantastico! Lascia che te lo dica, sedersi su quella sedia da Master a casa sua… una cosa fighissima! E mi sono sentita davvero piccola, perché è è una sedia così grande, per lui.  E io ero lì che pensavo “Oh, mio Dio!” Sì, uno scantinato fighissimo.

Satine Phoenix: Oppure non si tratta di portare i nerd fuori dagli scantinati. Si tratta di rendere di nuovo fighi gli scantinati.

Mark Merida: Quindi se per caso non fossi stato intimidito prima adesso sono ancora più in soggezione perché so che hai diretto una giocata per  Joe Manganiello.

Satine Phoenix: Stai pensando alla maglietta che mi ha regalato?

Mark Merida: Sì, l’ho vista su… l’ho vista sulla pagina.

Satine Phoenix: Sì, ne ha fatte fare solo 20.  Ed è essenzialmente una divisa da Master, ma è super comoda.  C’è la scritta “Phoenix” e sulla schiena c’è scritto “Dungeon Master” con… è come se fosse in 3D. È davvero fantastica.

Mark Merida: Con la scritta “Tiro salvezza” che scende su un lato… È grandioso.  

Satine Phoenix: Sì, “Tiro salvezza” da una parte e “Morte di tutti gli avventurieri” dall’altra e poi il buon vecchio “Dungeon Master” di fronte. Non so, hai visto –  

Mark Merida: Il cartone animato? Oh sì. Sembra proprio quello del cartone animato.

Satine Phoenix: L’hai visto sull’albo di Rick e Morty?

Mark Merida: No.

Satine Phoenix: Allora, l’albo a fumetti di Rick e Morty, è Rick e Morty versus Dungeons & Dragons. È stato scritto da Jim Zub e Patrick Rothfuss e io ero uno dei 5 Master nella storia. C’è il vecchio Dungeon Master del cartone animato e si trasforma in Chris Perkins, poi si trasforma in Satine e poi si trasforma in Mearls. È davvero fantastico. Sono così onorata di far parte di questo movimento che non avrei mai immaginato diventasse qualcosa di importante. Ero solo felice di giocare con i miei amici e fuggire per un poco dalla realtà. In realtà ci sto scrivendo sopra un libro! [ride]

Mark Merida: Giusto. Beh, spero che più tardi ne parleremo – più informazioni.

Mark Merida: Allora, ci hai parlato delle molte persone che hai incontrato. Io stesso so di aver incontrato persone di ogni estrazione sociale, persone che non avrei mai incontrato neanche tra un milione di anni se non fosse per questo sciocco gioco a cui giochiamo, che si chiama D&D. Hai per caso delle storie a proposito di persone che hai conosciuto tramite il gioco e che probabilmente non avresti mai conosciuto altrimenti – a parte me, naturalmente? [ride]  

Satine Phoenix: Oh, sì! Viaggio per il mondo insegnando alle persone come giocare e creando relazioni. Ho incontrato persone  di ogni ceto sociale, un sacco di celebrità, un sacco di persone che creano movimenti nella comunità, mettendo a fuoco quali sono le loro passioni. Ci sono psicologi come Megan Connell e  Dr. B, che usano le proprie competenze e Dungeons & Dragons per curare le persone.

Satine Phoenix: Una delle persone più straordinarie che abbia mai incontrato è seduta alla mia destra. È stata molto silenziosa. Questa è Fenway, che gestisce Jasper’s Game Day e credo…  era tuo padre? Tu e tuo padre? Mi hanno chiesto di fare una chiamata su Skype. Abbiamo fatto un podcast. E adesso sono la sua mentore. È una  Master adolescente. Ha 16 anni, ha appena compiuto 16 anni. Ed ha fatto la master  da più di tre… credo che sia di più, vero? Più di tre anni. E scrive contenuti per Adventurers League ed è una persona davvero incredibile. Se non fosse stato per Dungeons & Dragons io… finirò per mettermi a piangere! Abbiamo questa meravigliosa… la sua famiglia ed io abbiamo questa relazione meravigliosa, grazie alla comunità. E vederla crescere è la cosa più fantastica che ci sia.

Mark Merida: Per quelli che non conoscono Fenway, lei si batte per sensibilizzare le persone sulla prevenzione del suicidio. E spero che un giorno potremo sederci qui e fare un’intervista anche con lei.   

Satine Phoenix: Sì, JaspersGameDay.com.

Mark Merida: Molto bene. Allora, come è successo che sei arrivata ad avere così tanto risalto nella comunità dei giocatori di ruolo?

Satine Phoenix: Non so più cosa sia reale e cosa no, amico! Tutta questa faccenda è pazzesca. Faccio solo quello che ho sempre fatto.  Sono un’intrattenitrice. Seguo soltanto le mie passioni. Sono un’artista bohèmienne. [ride] Mi piace semplicemente stare con le persone. Vado alle convention perché sono un’appassionata. Sai, sono venuta alla Gary Con cinque, sei anni fa. Nessuno sapeva chi fossi.

Mark Merida: E non lo sta dicendo così per dire. Ama davvero le persone!  

Satine Phoenix: È proprio così. Mi sballo con la felicità. [ride] Non bevo. Sono astemia, insomma… in America. Ho qualche vizio, che mi tengo in serbo per quando sono fuori dall’America. Ma sì, è –

Mark Merida: Stai attenta, Europa!

Satine Phoenix: Oh, sì! [ridono] Insomma, sì, non so bene cosa sta succedendo. Ma è davvero divertente. Vivendo a Hollywood vedi ogni giorno persone che vengono fagocitate dalla fama. Il successo prende il sopravvento. Per quanto mi riguarda, sto solo cercando di dare vita alla mia arte. Sto cercando solo di assicurarmi che tutti siano connessi tra loro così che ciascuno di noi possa giocare e fare arte come vuole, qualsiasi cosa sia… È la scrittura, i giochi da tavolo? È girare film? È creare illustrazioni, graphic novel o chissà cos’altro? Voglio solo renderlo più facile. Ed è qualcosa che viene dai miei amici artisti. Viene dai miei amici di Hollywood che lavorano dietro le quinte, senza riconoscimento. Ed ho imparato da loro.

Satine Phoenix: C’è un evento che si chiama Comic Book Sunday o c’era un evento che si chiamava Comic Book Sunday. Erano tutti questi scrittori e produttori super famosi che si riunivano e portavano i loro fumetti, per scambiarseli o soltanto per parlare di fumetti. E penso che quello sia il motivo per cui è stato creato Underworld. Insomma, questi tizi erano lì che si dicevano “Sei forte! Facciamo cose assieme!”. A questo aggiungi i miei amici artisti, come Allan Amato e il mio mentore David Mack e Bill Sienkiewicz … osservare come si vogliono bene e come uno promuove il lavoro dell’altro senza alcun timore, del tipo “Gente, dovete conoscere questa persona perché è fantastico ed è anche un meraviglioso artista”. Si mostrano l’un l’altro quanto sono appassionati. E ci resti sotto. È qualcosa di enigmatico. Di misterioso. E ti viene da chiederti “Perché hanno così tanta passione?”. E così scopri qualcosa in più.

Satine Phoenix: E forse è questo quello che è successo, immagino. Forse le persone hanno solo pensato “Wow, è davvero ossessionata da questa cosa. Andiamo a scoprire perché!”

Mark Merida: Ti farò una domanda che potrebbe avere dei risvolti emotivi, quindi farò una piccola premessa. Come ti fa sentire quando  c’è un ragazzo o una ragazza, giovane, suggestionabile… o anche non così giovane, come Fenway o chiunque altro, come posso essere io… e quando li incontri ti accolgono con così tanto amore, solo per essere te stessa?

Satine Phoenix: Io… finirai per farmi piangere. [continua con voce rotta]. È una cosa meravigliosa, perché al di fuori di D&D non sono mai stata accettata. Non ho mai avuto attorno a me persone che mi accettassero più di così. E non mi giudicano. Ho fatto molte scelte nella mia vita – di cui non mi vergogno, ma di cui la gente vuol farmi vergognare. E qui, capisci, c’è D&D. Lasci tutta l’immondizia fuori dalla porta, ti siedi al tavolo e giochi. E quando le persone mi dicono queste cose, mi viene voglia di cadere in ginocchio e mi fa sentire così onorata, in un modo che… Non ci sono parole per esprimerlo. Ed essendo passata attraverso tutte le cose folli  che ho affrontato, è la cosa più bella in assoluto. Non c’è niente che possa essere paragonato all’amore che ho per le persone che vengono da me con amore. [le si rompe la voce, singhiozza]

Satine Phoenix: Grazie per avermelo chiesto. E il fatto che i genitori di Fenway non mi giudichino…. Eccomi qua, parlo con lei tutto il tempo su Skype o al telefono e andiamo avanti così e  io sono tipo… Sono davvero splendidi. Non pensano “Oh, lei è stata una così e non possiamo permettere a nostra figlia di parlare con una persona del genere!”. È l’accettazione, l’accettazione pura e semplice di chi sono io oggi. Mentre il resto del mondo sembra voler soltanto calcare la mano su questa cosa che ho fatto più di dieci anni fa, da cui mi sono ritirata… e che ho fatto solo per cinque anni della mia vita [si riferisce alla carriera come spogliarellista e attrice porno, NdT].  

Satine Phoenix: E sono lì che dico “Sono un’artista”. Ho passato cinque anni come artista –

Mark Merida: Nel football, giusto?

Satine Phoenix: Football, esatto. Ho fatto proprio quello. È stato pazzesco.

Satine Phoenix: Ho frequentato la scuola d’arte per 5 anni. Per cinque anni, in un altro momento della mia vita, sono stata una fumettista.

Mark Merida: Una fumettista davvero brava.

Satine Phoenix: Grazie mille. Sei anni della mia vita li ho dedicati esclusivamente a Dungeons & Dragons, gratuitamente. Quindi è davvero… non lo do mai per scontato. E sono anche consapevole che tutto il terreno… che potrebbero farmi mancare il terreno sotto i piedi da un momento all’altro. E le persone potrebbero dire “Oh, ti ricordi, chi era quella ragazza che faceva quella cosa?” È una cosa reale, potrebbe succedere. Quindi vivo nel momento. Me lo godo. E spero che le persone siano in grado di sentire l’affetto vero, autentico, che ho per tutti quelli che vengono anche solo a dirmi ciao.

Mark Merida: So quanto sei modesta. E la tua modestia mi fa  fare un bagno di umiltà. Tu fai molte cose per molte persone.

Satine Phoenix: Devi solo essere onesta, sai? Devi essere te stessa. Ogni singola volta in cui qualcuno ha cercato di farmi diventare qualcosa che non ero io, non è andata a finire bene. Non è andata a finire bene per me, non è andata a finire bene per loro. E il mondo non è così luminoso come quando posso essere e basta. E ammetto che sono quella che sono – ed è diverso. E tu sei quello che sei – e sei diverso. E la somma di tutti noi insieme rende il mondo luminoso. Non puoi cambiare le persone. Puoi accettarle… devi accettarle per quello che sono. Poi, che tu voglia o meno stare assieme a loro, quello dipende da te. Ma non puoi cambiare nessuno.

Mark Merida: Ma puoi essere una voce e realizzare un cambiamento concreto nella società [inudibile 00:28:22].

Satine Phoenix: Sì. Puoi cambiare-

Mark Merida: Non puoi avere un impatto sull’individuo ma puoi avere un impatto sulla società.   

Satine Phoenix: …prospettiva. Puoi influire sulla prospettiva e quello-

Mark Merida: E ne parleremo più approfonditamente tra un minuto.

Satine Phoenix: Oh, allora farò [inudibile 00:28:31].

Mark Merida: Allora, una delle cose di cui sono davvero entusiasta di parlare con te è questa nuova impresa a cui stai lavorando su Patreon. E potete darci un’occhiata su Patreon.com/SatinePhoenix. Che cosa stai facendo con questa piattaforma e come si mescola con le altre cose di cui ti stai occupando?

Satine Phoenix: Matthew Mercer mi ha regalato qualcosa di veramente bello: proseguire con la serie “Le dritte del Master”. Era sua. Era la sua creatura. E poi me l’ha affidata ed è stato come se mi avesse detto “Credo in te, Satine”. Io ero tipo “Oh, mio Dio!”. Lui ha creduto che fossi all’altezza. E ho fatto “Le dritte del Master”  e ho mostrato ciò che credo sia importante, che noi non siamo un’isola. Altre persone hanno voce e continueremo sempre ad imparare l’una dall’altra. Così l’ho fatto. Ma è una cosa  che appartiene a Geek&Sundry. E poi ho fatto il talk show “La guida del Dungeon Master” sul canale D&D di Twitch – e quella è una cosa loro. E praticamente sono io che parlo, ma non parlo con nessuno. Sono io che parlo con un gobbo o con il muro. E ho fatto tutta la parte di scrittura e tutto il resto, ma non è ancora… C’è una barriera. Quindi ho trasformato il mio Patreon in uno strumento per entrare in contatto con le persone e riuscire effettivamente a dar loro qualcosa in modo più diretto.

Satine Phoenix: So che suona davvero strano, ma sto facendo dei webinar. Puoi iscriverti ad un gruppo di Master o ad un gruppo di giocatori o puoi fare il corso intensivo, che tengo io. Ma è tutto su Zoom, quindi sei lì con me e puoi pormi delle domande. Tengo un corso, quindi è come trovarsi in un’aula. Io imparo… dalle persone, imparo dall’insegnamento. Ho le mie competenze ed ho dei consigli da dare. Ma anche inventare soluzioni assieme alle altre  persone è qualcosa che ci fa crescere tutti. Ed ora ho la possibilità di farlo con centinaia di persone, come quando facciamo i panel. Insomma, porto i panel nelle nostre case.

Satine Phoenix: Inoltre, sto conducendo –

Mark Merida:     Vuoi che facciamo una pausa?

Satine Phoenix: Mm-mm (negativo). Inoltre sto conducendo delle sessioni. Nei primi quattro giorni, tre sessioni hanno fatto il tutto esaurito. Ci sono tre sessioni mensili e sono già tutte esaurite ed è una cosa da “Wow!”. E io ero tipo “Non so cos’altro fare. Okay.” Così ho tirato fuori altri due slot, ho aperto altri due livelli e sono incentrati sul gioco di ruolo interpretativo, a due giocatori.

Satine Phoenix: Così, una delle cose che faccio per Sirens è… Le ragazze vogliono esplorare il personaggio in modo più approfondito, ma sono imbarazzate all’idea di farlo davanti alla telecamera, perché non vogliono dare l’impressione di fare pasticci di fronte a migliaia di persone. È imbarazzante. Così ci sediamo al tavolo, magari una o due di loro alla volta e facciamo piccole mini sessioni – metti per due ore – ed esploriamo i loro incantesimi. Praticamente è un allenamento. Quindi sto facendo allenamenti a due anche su Patreon.

Satine Phoenix: E, a dir la verità, tutto quanto ruota attorno all’arte della narrazione, a come comunicare meglio e a come guardare alle cose da prospettive diverse. Sono un’artista anticonformista. Guardo al mondo in modo differente. E spero di poter condividere le mie esperienze con le persone, dar loro la capacità di vedere  anche loro le cose da prospettive differenti.

Mark Merida: Fantastico. Appena finiamo qui ho intenzione di andare subito su Patreon.com [ridono]

Mark Merida: Allora, sulla base di alcune delle cose di cui abbiamo parlato, so che sei una personalità di spicco e polarizzante all’interno del mondo dei giochi di ruolo. Nel bene o nel male, come pensi di esserlo diventata e come hai utilizzato questo status per aumentare il tuo appeal?

Satine Phoenix: È davvero divertente perché ad un certo punto qualcuno mi ha chiesto del mio marchio personale. E io sono rimasta tipo “Marchio personale?!”. Beh, nel corso degli anni – e ho quasi 40 anni – mi sono resa conto che più mi semplifico e più mi concentro sulle cose che amo, più le persone reagiscono con “Oh sì, ho capito!”. Così, senza volerlo, ho creato il mio marchio personale – arte e Dungeons & Dragons. E immagino che sia più che altro uno stile di vita, perché sono le mie passioni.

Mark Merida: E vanno di pari passo.

Satine Phoenix: E vanno di pari passo, esatto. Insomma, è stato un caso. L’ho fatto senza volerlo, solo continuando ad essere me stessa. Sì, è proprio così. Sono diventata me stessa. È  sciocco e lo adoro. Ed è questo quello che stavo dicendo poco fa, giusto? Diventi te stesso, fai le cose che ti appassionano e le persone si identificano con quello.

Mark Merida: Sblocca il tuo potenziale interiore.

Satine Phoenix: Esatto.

Mark Merida: Allora, basandomi su questo, vorrei entrare un po’ più nel vivo di quello di cui stiamo parlando. Attraverso i tuoi giochi, gli articoli e i post sulle tue giocate, sei davvero una portavoce, non solo per la diversità ma anche per molte altre cose. Da dove deriva questa fonte apparentemente inesauribile di passione? [Satine ride]

Satine Phoenix: Sono un’ottimista. Penso davvero che le cose siano meravigliose. Sono quasi morta qualche anno fa. Nel 2015, sono rimasta coinvolta in un incidente d’auto. Sono quasi morta. Sono passata attraverso nove anni di trauma infantile. Una terribile oscurità. E credo fermamente che quando passi attraverso una disperazione così cupa e profonda, attraverso cose terribili, traumatiche, acquisisci la capacità di vedere meglio la luce.

Satine Phoenix: Mi dico che c’è questa luce dorata dentro di noi, che deve guarire quell’oscurità. Ed è da lì che deriva la mia passione. È quasi come se provenisse dall’oscurità e dalla necessità di compensarla e vedere la bellezza. Quando attraversi il tipo di trauma che ho vissuto io, devi aggrapparti a quella luce. Devi vedere il meglio nelle persone. Devi sperare e sognare che ci siano cose migliori, là fuori. Ecco da dove proviene la mia passione – ed è sempre da lì che proviene la luce.

Mark Merida: E mi dicevi che stai lavorando ad un libro. Si parlerà di più di questo argomento all’interno del libro?

Satine Phoenix: Sì, a dir la verità. Nell’immediato futuro ho in programma un intero progetto legato al movimento dell’arte collaborativa. Sarà una cosa davvero fantastica. Ed è anche una cosa che ha a che fare con quella luce dorata. Ma il libro… gli cambierò il titolo, ma riguarda il modo in cui Dungeons & Dragons mi ha aiutato ad affrontare il Disturbo da stress post-traumatico, i miei traumi infantili e l’abuso emotivo nella vita adulta.

Satine Phoenix: L’anno in cui è accaduto il mio primo evento traumatico è stato lo stesso anno in cui ho iniziato a leggere Dungeons & Dragons. E così, mentre il trauma prendeva corpo, io creavo il mio personaggio, un personaggio forte, veloce, astuto, intelligente, capace di sconfiggere i mostri. Anche se non potevo farlo nella vita reale, lo stavo facendo nel gioco. E mi ha dato il coraggio e la forza di diventare la persona che  sono, una persona sicura di sé. Insomma, da ragazzina ero una persona molto sicura di me. Allo stesso tempo, accadeva questo trauma. C’è una dualità. Ed è stato in parallelo, letteralmente in parallelo dal punto di vista temporale.

Satine Phoenix: E poi mi sono resa conto di quanto fosse fantastico iniziare a veder prendere vita i personaggi che creavo. E mi chiedevo cose tipo “Beh, come aumento il mio punteggio di intelligenza nella vita reale?”. Ero un super topo da biblioteca. Sono cresciuta in una biblioteca e, dopo essermi trasferita, passavo il mio tempo nelle biblioteche. Quello era il mio pane quotidiano.

Mark Merida: Quindi fondamentalmente ti stavi rafforzando da sola?

Satine Phoenix: Senza rendermene conto, stavo dando forza a me stessa. È come se mi fossi detta “Voglio essere più forte. Voglio essere più veloce.” Ho praticato il tae kwon do per tre o quattro anni. “Voglio essere più carismatica” [inudibile 00:36:39] la leader del mio gruppo giovanile dagli 11 ai 18 anni. E poi al liceo sono stata la presidentessa del club di recitazione. Mi dicevo sempre “Okay, come posso fare a diventare questo personaggio?” – che, a proposito, adesso è Vlahnya, il personaggio che ho giocato in… il personaggio che sono in Idle Champions, hai presente? Questo  personaggio che ho creato quando avevo 12 anno adesso è quello che io… io sono diventata quella persona.

Satine Phoenix: Quindi trovare la forza, scoprire come crescere avanzando di livello nella vita reale. E poi superare anche quello stadio e diventare Master e agevolare quel tipo di guarigione anche per altre persone, che magari potrebbero non sapere nemmeno che è quello che stanno facendo… mentre alcuni di loro sanno che è quello che stanno facendo… è molto potente. Questo è ciò di cui parla il mio libro.

Mark Merida: So che quest’intervista riguarda te, ma ti racconto solo brevemente la mia storia. Crescendo, ero un bambino molto introverso e sono stato vittima di bullismo numerose volte, alla scuola elementare, alle medie e alle superiori. E direi che è la ragione principale per cui sono… qualche volta sono tutt’ora introverso. Ma la maggior parte del tempo sono estroverso ed è grazie  a Dungeons & Dragons, perché sei costretto ad interagire socialmente con le altre persone attorno al tavolo.

Satine Phoenix: Esatto. Attraverso la pratica, costruisce la tua fiducia in te stesso. E credo che il Dr. B e Megan Connell stiano lavorando su programmi che permettono alle persone di fare proprio questo e in un certo senso acquisire delle abilità.

Mark Merida: Hai per caso l’indirizzo dei loro siti web, per chi voglia avere maggiori informazioni su quello che stanno facendo?

Satine Phoenix: Non li ricordo. C’è TakeThis.org, credo. E poi il sito di Megan Connell è Clinical Role. Sì, è il suo.

Mark Merida: Okay. R-O-L-E?

Satine Phoenix: Credo di sì. Invece di Critical Role è Clinical Role [in realtà il sito corretto è Clinical Roll, NdT].

Mark Merida: Pubblicheremo in seguito i collegamenti ai siti web corretti, quindi se qualcuno vuole andare a dare un’occhiata a una di queste iniziative può farlo.

Mark Merida: Mettendoti da parte per un attimo, so che sei un’attivista per le diversità. E so che non si tratta solo di diversità passando attraverso… beh, dare maggior potere alle donne è sicuramente un aspetto. Ma so che vuoi favorire la diversità anche per altre cose, ad esempio assicurandoti che le persone LGBTQ in generale sentano che questo è un ambiente sicuro per loro – e che non è una questione di loro e noi, siamo una cosa sola.

Satine Phoenix: Assolutamente! Hai presente chi sono?! Sono di origine filippino-siciliana. Sono americana. Sono bisessuale. Ho un look alternativo. Sono tutte quelle cose insieme. Non c’è stato mai nulla che rappresentasse il mio reale… L’unica persona, quand’ero bambina, che potevo guardare con ammirazione, dalla quale mi sentivo rappresentata, era David Bowie! E lui era… sembrava un alieno. Quindi non voglio che altre persone si sentano così.

Satine Phoenix: E mostrando agli altri la nostra capacità di accettarli, diventiamo persone migliori. Costruiamo una comunità migliore. E siamo tutti esseri umani. Solo perché abbiamo un aspetto diverso o abbiamo preferenze diverse per quello che riguarda il nostro stile di vita, non significa che non siamo tutti uguali, una volta che ci sediamo al tavolo. Al contrario, possiamo imparare gli uni dagli altri e diventare delle persone migliori, giocando assieme.

Mark Merida: Sembra semplice.

Satine Phoenix: Nessuna di quelle robe conta, sai?! Non contano niente, davvero. Forse sono molto viziata perché vengo dalle grandi città. Ho vissuto a… ho passato un sacco di tempo a San Francisco. Una buona parte del mio periodo di crescita, quand’ero giovane, il periodo universitario, l’ho passato a San Francisco. E poi ho vissuto a LA per davvero molto tempo. Ho vissuto a Sydney, trascorso molto tempo a New York e… scusami. Ho trascorso molto tempo a New York e Miami, ho  viaggiato in tutto il mondo e… non è strano che i miei amici siano di tutte le etnie, che siano tutti meticci. Sai, una delle mie migliori amiche è di discendenza giapponese, afroamericana, nativa americana e tedesca. È semplicemente una cosa normale nelle grandi città.

Satine Phoenix: Non ero consapevole che le persone dovessero affrontare delle difficoltà. Non sapevo che le donne dovessero affrontare delle difficoltà, perché ho un atteggiamento deciso, del tipo “Oh, stai giocando? Vengo a giocare con te!” “Okay.” Poi, all’improvviso, sento dire che ci sono delle donne a cui non viene permesso di giocare?! Che la gente uccide i loro personaggi? Non ho imparato cosa volesse dire fino a quando non ho iniziato a gestire il gruppo di D&D al Meltdown e le donne mi dicevano “Grazie di cuore. Se non ci fossi stata tu a gestire questo gruppo, se non fossi stata tu – una donna, una donna asiatico-americana – a gestire questo gruppo, non mi sarei iscritta”. Dobbiamo essere le persone che vogliamo vedere nella comunità, nel vero senso della parola. Se non lo siamo, le persone non usciranno allo scoperto.

Satine Phoenix: Il punto è questo. Le persone parlano continuamente del fatto che non ci sono abbastanza giocatrici donne o che una volta non c’erano così tante giocatrici donne. Ma la verità è che c’erano. Ma sai cosa c’è? Non abbiamo dovuto metterci lì a parlarne. L’abbiamo fatto e basta.  E tutte le persone diverse, con un diverso colore della pelle, un diverso orientamento, una diversa sessualità, qualsiasi cosa… giochiamo da sempre.

Satine Phoenix: Ma quello di cui sono davvero orgogliosa è che molti di noi oggi fanno streaming e siamo presi come modello per le altre persone. Onestamente, non sapevo quanto potente fosse una cosa del genere fino a quando sono andata alla Gen Con alcuni anni fa e mi sono sentita dire “Grazie, ora mi sento più a mio agio. Grazie, ora sono un Master. Grazie, non ho più paura di sventolare la mia bandiera di nerd”.

Mark Merida: È davvero una fonte di ispirazione.  Quindi, sulla base di questo… e so che prima parlando hai detto che si tratta di una minoranza molto esigua, ma ci sono alcuni problemi con questo… il termine social justice warrior (letteralmente “guerriero della giustizia sociale”, NdT) è usato spesso come un insulto, praticamente per descrivere le persone che cercano di realizzare un cambiamento nella società dando maggiore forza agli altri, educando le persone. Perché pensi ci sia stata una tale reazione negativa, seppur da parte di una piccola porzione della comunità, su questi temi? Cosa stai facendo e come stai cercando di abbattere questi muri e stereotipi?

Satine Phoenix: Beh, ho qualche problema con la parola warrior – guerriero – perché ha a che fare con lo scontro e le persone non reagiscono bene allo scontro. Le persone reagiscono alla comunicazione e alla parola. Una delle cose che amo della nostra comunità è  che facciamo delle conversazioni a tutto tondo – ed è bellissimo. Si ascoltano per davvero l’un l’altro, perché riguarda i giochi da tavolo. Ed è una caratteristica specifica dei giochi da tavolo. I videogiochi sono differenti, perchè hai una dinamica del genere noi contro loro.

Satine Phoenix: Una volta mi definivo un Guerriero della Luce. Era il mio stile. I miei amici ed io eravamo i Guerrieri della Luce. “Combatteremo per i diritti delle persone!”. Ma in realtà ora sono più che altro un bardo. Sono un Araldo della Luce. Sono un social justice herald perché il rinforzo positivo è in grado di smuovere le nazioni. Lo scontro invece no, perché quello che fa l’aggressività è solo generare altra aggressività. Quindi bisogna essere calmi, imparare come ascoltare le persone… perché ci sono un sacco di persone là fuori che hanno qualcosa da dire. E tutti meritano di essere ascoltati. Non significa che tutti dobbiamo essere d’accordo l’uno con l’altro.

Satine Phoenix: Lo vedrai su qualsiasi discussione. Qualcuno ha qualcosa da dire. Qualcuno difende una posizione e poi qualcun altro risponde con aggressività, della serie “Hai torto.” Ma normalmente non stanno dicendo “Hai torto. Ti ho ascoltato”. stanno dicendo “Hai torto. Ecco qua la mia tribuna ideologica” Così ti trovi con una tribuna contro l’altra e nessuno ascolta l’altra persona. Lo vedo accadere tutto il tempo. Sono sui social media di D&D. Vedo tutto, tutto. È davvero traumatico.

Satine Phoenix: Ma è davvero bello aver avuto… aver trascorso l’ultimo anno a fare questo. Ora io… e anche acquisire delle abilità. Ho acquisito molte abilità per quanto riguarda ascoltare le persone e far capire loro che sono ascoltate. Quindi quello che sto cercando di fare ora è andare nei thread e ascoltare quello che vogliono, perché tutti abbiamo dei bisogni, giusto? E ogni cosa che dicono non è… a volte non è letterale. In realtà stanno cercando di dire qualcos’altro. Ma se fai veramente le domande giuste, riesci a sentire quello di cui hanno davvero bisogno. E gran parte è proprio il bisogno di essere ascoltati – e vogliono avere un confronto. Lo vogliono davvero. È il motivo per cui sono lì fin dall’inizio. Alcune persone si nascondono dietro agli pseudonimi ma la verità è che stanno aspettando il permesso di dire quello che vogliono veramente dire.

Satine Phoenix: Ed essere un Araldo… mi definisco un Araldo della Comprensione. Essere un Araldo della giustizia sociale è veramente importante. È veramente importante. Ma devi farlo con un approccio gentile. Le persone non rispondono quando sono ferite.

Mark Merida: Ho parlato di questo argomento con persone che sono dall’altra parte della barricata… e ammetto che  cinque anni fa ero anch’io dall’altra parte, quindi… e sono state le persone come te che mi hanno fatto comprendere che quello che pensavo, il mio  punto di vista non era quello corretto. E quello che pensavo allora – per quanto mi riguarda – era che il mio spazio sicuro era proprio giocare a D&D. E avevo la sensazione che questo spazio fosse minacciato – mentre invece non lo è.

Satine Phoenix: Esatto. È davvero importante. Effettivamente quello che dici è molto interessante, perché ho fatto un sacco di discussioni sul motivo per cui le persone si fanno prendere così tanto dall’idea del “mio gioco”. “Questo è il mio gioco. Dungeons & Dragons è mio.” [Penso che il motivo sia] perché da bambini dovevamo farlo. Sono stata vittima di bullismo, mi hanno gettato nei bidoni della spazzatura, mi hanno sputato addosso. Le persone mi invitavano alle feste solo per prendersi gioco di me, per farmi andare via piangendo – fin da quando ero piccola. È stato orribile. Ero la nerd della scuola. Mia nonna mi vestiva –

Mark Merida: Mi dispiace.

Satine Phoenix: È uno schifo. È normale, queste cose purtroppo sono all’ordine del giorno, sai? Brownies che mi volavano ad un pelo dalla faccia… Perché mai dovresti tirare del cibo contro le persone in una maniera del genere?

Mark Merida: Ci sono un sacco di persone orribili là fuori.  

Satine Phoenix: Perché si vestono di nero? Perché non si vestono del modo in cui vuoi tu?

Satine Phoenix: Per questo è il nostro gioco, perché è stato lo strumento che ci ha permesso di attraversare tutti i momenti difficili. Ma abbiamo bisogno di evolverci. E arrivi ad un punto in cui… non so se il termine corretto è perdonare. Sto ancora lavorando su questa cosa del perdono, perché sono passata attraverso un sacco di cose brutte. So che non dimenticherò, ma c’è un senso del passare oltre, come se dicessi “Okay, quella cosa è successa. Ma questo non definisce quello che sono”. Quello che sono deriva da tutte le persone meravigliose che sono sedute attorno a me, con cui sto condividendo queste esperienze. Questo è il nostro spazio. Siamo cresciuti assieme. E penso anche sia un modo di cambiare prospettiva, giusto? Tu hai cambiato la tua prospettiva e questo è qualcosa di importante se le persone sono… se le persone si ascoltano l’un l’altro puoi cambiare il loro punto di vista, farlo passare dalla paura all’accettazione e alla comprensione.

Mark Merida:  In questo momento sono senza parole. E le persone che mi conoscono sanno che è una cosa davvero rara.  

Mark Merida:  Abbiamo parlato di molte cose. Qual è il tuo modo di fare attivismo e di adoperarti per dare più forza alle altre etnie, alle donne, alle persone che soffrono di Disturbo da stress post-traumatico – per fare in modo che assumano un ruolo di maggior rilievo, una leadership nell’industria, partendo dal fare i Master fino a diventare una voce attiva a favore del cambiamento? Oppure come fai anche solo a convincerli ad uscire dalla loro zona di comfort per quell’unica sera e sedersi a quel tavolo per la prima volta, sapendo che all’inizio potrebbero sentirsi a disagio ma che non appena si saranno seduti e avranno iniziato a tirare quei dadi, la loro vita cambierà?

Satine Phoenix: Ci sono un paio di cose. Vediamo, fammici ripensare un attimo… ho tipo tre risposte diverse. Si impara facendo, giusto? Così come da bambini impariamo guardando. Impariamo dai nostri genitori ed impariamo dalle persone attorno a noi e assorbiamo. Per questo è molto importante che le persone come me, come i miei colleghi e i miei amici che sono là fuori a fare livestreaming – è importante che lo facciamo, in modo che altre persone possano vederlo.

Satine Phoenix: Ho subìto un danno cerebrale. Sono molto aperta a questo proposito. Non riesco a ricordarmi alcune cose. Quindi lo ammetto. Dico “Hey ragazzi, ho un danno cerebrale. Oggi è una brutta giornata. Oggi ho bisogno di qualcuno che gestisca l’iniziativa. Ho bisogno di qualcuno che tenga traccia delle condizioni. Non so neppure se sono in grado di fare i mostri. Ma voglio facilitare le cose per voi, per cui possiamo fare questa cosa insieme?” E ammettendo quali sono le mie mancanze e ammettendo che non sono in alcun modo perfetta – la gente si rilassa. Le persone caricano di troppo peso sé stesse e gli altri. Così si crea tutta questa pressione, no?

Satine Phoenix: Ma questo è un gioco. Abbiamo sei anni, ora. Stiamo seduti attorno ad un tavolo. Abbiamo tutti sei anni. Stiamo giocando di ruolo con la nostra immaginazione. Lascia correre. Oh, mi sono dimenticata una regola? Okay, va bene, guardala e basta. Ho gestito male qualcosa? Okay, lo sistemeremo semplicemente la prossima volta. È solo un gioco. Comportarsi in questo modo, specialmente negli streaming, penso che sia veramente importante.

Satine Phoenix: Un altro modo per promuovere le altre persone che sono là fuori: i Follow Fridays [su Twitter, NdT]. So che sembra una piccola cosa, l’hashtag #FF. Ma è molto potente, perché le persone hanno un grande desiderio di conoscere altre persone che fanno cose. Quindi ritwittate le persone. Lasciate un commento. Ultimamente non so bene cosa stia succedendo, ma tutti si sono comportati in modo molto gentile con me, semplicemente diretti “Hey, Satine è grandiosa. Seguila!”. E io penso “E questo da dove è venuto fuori? Cosa… chi… grazie, amico!” [ride]

Mark Merida: Beh, Role Initiative ti ritwitta tutto il tempo.

Satine Phoenix: Grazie. Grazie mille [ridono entrambi]. Ma quello fa una grande differenza. E le persone passano così tanto tempo di fronte ai social media. Ogni commento… leggo ogni commento. Leggo ogni messaggio. Ed è difficile rispondere. E qualche volta lo faccio solo con le emoticon perché ho solo cinque minuti e voglio rispondere a tutti. Ma leggo ogni cosa ed è super importante. E  anche altre persone lo fanno.

Mark Merida:  La vice presidente di The Role Initiative, Deb Berlin, quando ti ha conosciuto al PAX Unplugged – ha avuto una reazione molto viscerale, emotiva. Era così… conoscerti era molto importante per lei. E so che fai questo effetto anche a molte altre donne. Allora, come controlli questa cosa? Come riesci ad aiutare  sempre più persone, perché è così importante?

Satine Phoenix: Non ne ho idea. Non lo so. Non lo so.

Mark Merida: Sei meravigliosa [entrambi ridono, si sente uno schiocco]. Ci siamo battuti un cinque!

Satine Phoenix: Non ho proprio idea, come…

Mark Merida: Non sai quanto sei fantastica?

Satine Phoenix: Non lo so.

Mark Merida: Vedi come è modesta!

Satine Phoenix: Non so cosa sta succedendo! [ride]

Mark Merida: Perché pensi che sia così importante lottare per questo cambiamento?

Satine Phoenix: Ogni persona cambia il mondo, lo sai? Viviamo in un tempo folle. Viviamo nel tempo più folle che sia mai esistito, il  più ma-che-cazzo?! E abbiamo bisogno l’uno dell’altro. Penso che noi umani abbiamo bisogno l’uno dell’altro più che mai. E non ce la facciamo più. Siamo stanchi di farci calpestare. Sono stanca di essere sfruttata. Posso parlare solo per me stessa, quindi ti dico che sono stanca. Ho bisogno dei miei amici. Ho la fortuna di poter conoscere così tante persone e fare nuovi amici, andare alle convention, innamorarmi di così tante persone – semplicemente amore platonico, quello che ti fa dire “Sei incredibile!”. Penso che l’amore platonico sia la cosa più meravigliosa che ho mai imparato. E l’ho imparata a 30 anni.

Mark Merida: È l’amore disinteressato, l’amore fraterno, l’affinità.

Satine Phoenix: Sì, le persone. Non mi ero neppure resa conto… sapevo di voler bene ai miei amici, ma non sapevo di poter provare questo amore amicale. Qualcosa come “Wow, ti amo in modo platonico e voglio solo mostrare al mondo quanto sei grande!”. Ed è qualcosa che sento. Sai, ci sono Luke e Todd e tutti i nostri amici qui – e ho così tanto rispetto, vero rispetto, che ho a cuore le loro famiglie ed ho a cuore quello che sono e le cose che fanno. È qualcosa di incredibile. [parla sottovoce]

Mark Merida:  Sì. Penso che siamo tutti incredibilmente emotivi in questo momento. Sono emozionato in questo momento, solo a starmene qui ed ascoltarti parlare, Sono rimasto senza parole. C’è qualcos’altro che vorresti discutere o qualcosa del genere?

Satine Phoenix: Voglio solo che le persone là fuori sappiano che possono essere loro stesse – ed è qualcosa  che fa paura. Fa davvero paura, perché ci sono un sacco di persone che ti dicono che devi essere qualcun altro. Ma l’accettazione… capisci, dobbiamo accettarci l’un l’altro perché il mondo è già abbastanza pazzo senza che permettiamo ai giudizi delle persone di influenzarci. Io sono stata fortunata, quando ero più giovane, ad aver spazzato via quest’idea dal mio cervello. L’ho semplicemente fatto. C’è stata una sera, c’è stata tutta questa cosa e ho semplicemente lasciato andare. E ha reso la mia vita molto migliore.

Satine Phoenix: Perché la cosa è – è come un tavolo, no? È come un tavolo da gioco. Stai giocando ad un tavolo e tutti vanno d’accordo tranne per quel ragazzo o ragazza o chicchessia… non ci metteranno mai del loro… quella persona rovina un po’ il gioco a tutti gli altri, giusto?

Satine Phoenix: Essere onesti con quella persona e dirle che non è adatta…che non sta funzionando con il gruppo e dire “Guarda, ti auguro ogni bene, ma non sta funzionando perché abbiamo provato e riprovato.” Permettendo a quella persona di trasferirsi in un nuovo gruppo le hai dato l’opportunità di trovare  un gruppo che funziona per lei. E wow! Ora è in un gruppo di cui si è innamorata e faranno insieme un sacco di avventure. E tu hai aperto un nuovo posto al tuo tavolo, per qualcuno che è proprio come tutti voi.

Satine Phoenix: Quindi accettare quella persona per quello che è, permetterle di andare a cercare un altro gruppo che corrisponda a quello che è… e accettarla, non evitarla – questo è il mondo in cui viviamo adesso, perché non siamo tutti uguali. Non tutti hanno la stessa visione della vita. Ma questa è la lezione più grande, più potente che ho imparato da Dungeons & Dragons: l’accettazione.

Mark Merida: Mi stai dando del murderhobo [un tipo di giocatore di ruolo il cui personaggio si muove nel mondo di gioco limitandosi ad uccidere e rubare tesori, NdT]?!  

Satine Phoenix: Se vuoi puoi essere un murderhobo [ridono entrambi]

Mark Merida: Bene, vorrei ringraziarti sinceramente da parte di The Role Initiative e da parte mia, per esserti seduta qui con noi a  parlare per tutto questo tempo. Sedermi, parlare con te in questo lasso di tempo. Sono davvero… Sono incantato. Grazie. Apprezzo molto.

Satine Phoenix: Non lo potete vedere, ma gli sto facendo il cuoricino con la mano.

Mark Merida: Grazie mille!

A proposito dell’intervistatore:

MarkMerida


Mark Merida

Mark Merida ha giocato a Dungeons & Dragons sin dal 1987 con la “Scatola Rossa” ed ha giocato ogni edizione di D&D ad eccezione della 4. Da quel momento fa il Master per Cthulhu e molti “cloni” della prima edizione come Astonishing Swordsmen e Sorcerers of Hyperborea di Jeffrey Talanian. Attualmente Mark è uno dei fondatori, il Direttore e il Presidente ad interim di “The Role Initiative, Inc.” che ha fatto propria la missione di “sensibilizzare e raccogliere fondi per sostenere organizzazioni benefiche meritevoli attraverso il coordinamento e la facilitazione di tutte le forme organizzate di giochi di ruolo da tavolo.” Il suo lavoro “serio” è quello di manager IT, lui e sua moglie vivono nel New Hampshire e si divertono a campeggiare, fare escursioni e giocare a tennis.

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