D&D Queer: Come “Critical Role” Mi Ha Aiutata a Trovare la Mia Strada

Di Valerie Anne. Pubblicato originariamente il 18 Gennaio 2019 in Autostraddle con titolo “Queering D&D: How “Critical Role” Helped Me Find My Way”.

Tradotto da Carlo Alberto Trisciuzzi.

Se mi aveste detto due anni fa che un giorno una delle mie cinque cose preferite da vedere sarebbe stata un gruppo di (autoproclamatisi) nerdissimi doppiatori che giocano a Dungeons & Dragons dal vivo per 4-5 ore ogni settimana, vi avrei riso in faccia. A malapena sapevo cosa fosse D&D; l’intera mia conoscenza a riguardo proveniva da Big Bang Theory (e altre fonti simili), per cui assumevo fosse per uomini etero secchioni, che temono o odiano le donne, e che trascorrono il tempo ad urlarsi addosso regole sulla magia l’un l’altro. Come avrebbe potuto esserci posto per una donna queer?

Dunque, verso la fine del 2017 la mia amica Taylor iniziò ad inviarmi gif di queste ragazze nerd decisamente carine e a dirmi di questo show di cui era fissata, chiamato Critical Role. Io ero in fissa con le serie che prevedevano un copione ma lei preparò una paziente difesa e un massiccio invio di gif, storie e video. Il suo obiettivo era convincermi a guardarla prima che iniziasse la nuova campagna all’inizio del 2018, ma aveva seriamente sottostimato la potenza del video Keyleth vs the Cliff, per cui mi inviò una one-shot che riguardava alcuni dei personaggi principali di Critical Role perché potessi capire come fosse fatto un episodio.

All’inizio mi sembrava di parlare una lingua differente – non avevo mai sentito il termine “D20” e poi cosa diavolo è una prova di Conoscenza Arcana? – ma prima di tutto due cose mi furono chiare: D&D è legato alla narrazione di storie, e queste storie possono essere queer esattamente nella misura in cui vuoi che lo siano.

Sebbene non facesse parte del cast regolare di Critical Role, nella one-shot ha partecipato Ashly Burch, che potreste ricordare come la voce dell’icona queer Chloe Price di Life is Strange. In questa one-shot, il suo personaggio aveva una relazione col personaggio di Laura Bailey, membro del cast regolare. Scopriamo questa cosa praticamente appena il gioco inizia e, quando l’ho realizzato, mi son sentita come se qualcuno fosse venuto ad aprire una porta di un’ala di casa mia che non sapevo esistesse. Avevo così tanto da imparare, e io adoro imparare.

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Le ragazze di Critical Role, le mie splendide nerd.

Così, invece di aspettare la nuova campagna, mi son tuffata di testa in circa cinquecento ore di gioco della prima campagna di Critical Role, Vox Machina. Sviluppata adesso in più di una sessione o una missione, la narrazione era molto più visibile. La campagna in streaming dal vivo è iniziata con una prima partita a casa, così che i giocatori potessero sentirsi a proprio agio gli uni con gli altri, i personaggi fossero già stabiliti, e siccome i giocatori erano tutti doppiatori, erano particolarmente adatti. Perciò non è solo narrazione e recitazione, ma anche durante i momenti in cui non sono nel personaggio mostrano vera amicizia. C’erano uomini e donne, etero e non, e durante il gioco, sia che fosse il Dungeon Master Matt Mercer ad interpretare i personaggi secondari non giocanti (PNG) sia che fossero gli ospiti (come Lumberjanes e Noelle Stevenson, il creatore di She-Ra che recitava il grosso e tosto Tova), c’erano personaggi di tutte le razze (consideriamo come razza la provenienza, perciò in un universo fantasy ciò si intende come l’essere un elfo o uno gnomo) e le categorie sessuali. Non c’era gatekeeping o vergogna, persino questi adorabili nerd che hanno giocato per anni ponevano domande come “che dado devo tirare per questa cosa?” e il DM era paziente con tutti loro.

Mentre ero a casa per Natale quell’anno, stavo guardando episodi della campagna di Vox Machina ogni volta che rimanevo sola, e a volte anche se non lo ero. I miei genitori e mio fratello mi chiedevano ripetutamente cosa guardassi, e mi prendevano in giro a sentirmi dire che guardavo persone che non conosco giocare D&D. E mentre questo concetto in sé era un po’ fuori di testa, lo ammetto, era la maniera in cui dicevano “cioè, a Dungeons & Dragons?” che mi dava fastidio. Non potevo avercela con loro, perché ero stata come loro fino a qualche mese prima. No, ho avuto più problemi con la cultura tossica che ha seguito il gioco nel tempo.

Il cast di Critical Role certamente non è il primo gruppo di mentalità aperta di giocatori. Non è un gioco esclusivamente maschile — in effetti, persino la mamma di Matt ci ha giocato — ma è stato rappresentato in tal maniera. Non posso dire quanto sia tossico in realtà giocare con uomini, ma posso dire che ciò che ho sentito, e cosa ho visto in TV o nei film: non mi faceva pensare che mi sarei trovata a mio agio a giocarci, o persino a parlarne fuori da gruppi attentamente selezionati.

Di certo quando sono arrivata a 24 ore di Critical Role, ero pronta a giocare D&D io stessa. La mia amica disse che forse un giorno avremmo potuto iniziare una partita, e indicò alcune delle nostre amiche comuni che avrebbero potuto mostrare interesse per la cosa. Solo allora realizzai che sarebbe stato un gioco composto da sole donne queer. Taylor mi aiutò a costruire il mio primo personaggio, e lei era dannatamente queer. A settembre giocai la mia prima one-shot, masterata dalla mia collega di Autostraddle Jenna, con sua moglie Steph e Dufrau come giocatrici. D&D riguarda la narrazione, e la gente queer è piena di storie fighissime da narrare.

Quando la seconda campagna di Critical Role iniziò nel gennaio 2018, non avevo alcuna idea di che significato avrebbe assunto per me. Fu proprio una cosa nuova e divertente vedere gli stessi attori interpretare personaggi completamente nuovi. Ma il 2018 finì per essere un anno veramente di merda. Per il mondo in generale, e per me al livello personale. Però, man mano che che il mio anno peggiorava, Critical Role migliorava. Il personaggio Beau di Marisha Ray è stato definito queer fin dall’inizio, ma non ero sicura se fossi io a star proiettando… Finché non è stato chiarito esplicitamente che lei stessa è decisamente queer.

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Marisha è costantemente nel mio cuore.

Ashly Burch fu presente più volte come ospite, per un arco di più episodi, e ha giocato ancora una volta un personaggio queer. E oltre tutto ciò, c’era ancora questo evidente sentore che gli attori, tutti, si stessero divertendo. Loro sembrano volersi bene a vicenda e paiono gradire davvero giocare insieme questo stupido gioco da nerd. Sembrava quasi un caso che stessero streamando dal vivo per centinaia di migliaia di persone.

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Si sono vestiti da PNG per Halloween, ovvio che l’hanno fatto.

Critical Role diventò la mia isola felice. I giorni in cui la vita reale sembrava troppo dura, e scrivere diventava troppo difficoltoso, e i programmi prestabiliti in TV erano insopportabili, Critical Role diveniva un terreno soffice su cui atterrare. O, per essere drammatica, era il tampone per le ferite in un periodo in cui mi sembrava di farmi una ferita nuova ogni settimana. Ma Critical Role stava tamponando il sanguinamento, facendomi andare avanti, dandomi abbastanza gioia da ricaricarmi per il giorno successivo.

Stavo seguendo entrambe le campagne contemporaneamente, perciò ho potuto occupare tutto il tempo di cui necessitavo. (In effetti non ho ancora finito la campagna Vox Machina… mi manca solo una mezza dozzina di episodi!) Questi attori non erano miei amici, ma erano amici fra loro, e questa cosa mi ha confortata molto. E io avevo amici che avevano già visto quegli episodi, perciò il fatto che io urlassi loro le mie emozioni a riguardo e che loro mi rispondessero adeguatamente ci ha avvicinati.

Allo scorso New York Comic Con, ho incontrato Marisha e Laura un attimo per chiedere loro gli autografi, e ho ringraziato Marisha per avermi mostrato che le donne queer hanno uno spazio in D&D, mentre ho ringraziato Laura per aver illuminato un anno buio, e loro hanno entrambe incrociato il mio sguardo e sorriso dicendomi che capivano che noi abbiamo bisogno di tutta la gioia disponibile, specialmente ora, e potrei dire che avevano veramente capito; mi sono sentita compresa, e finalmente, finalmente, sentivo le ferite rimarginarsi.

Ancora non so spiegarlo, non davvero. Perché amo così tanto Critical Role. Posso solo dire che D&D è narrazione E io amo le storie.

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Anche loro lo amano. Giuro.

Se volete iniziare a seguire Critical Role, vi consiglio di cominciare con la campagna Mighty Nein. Sebbene ci sia ancora un po’ da recuperare, sono meno di 200 ore di gioco, anziché circa 500. E ci sono sempre le one-shot che potete vedere se volete capire se fa per voi guardare persone giocare a D&D. Quella con cui ho cominciato è chiamata The Return of Liam (almeno su YouTube). Se invece volete imparare le basi di D&D dagli stessi doppiatori nerdoni ma NON con un approccio così diretto, loro portano avanti una serie chiamata Handbooker Helper che inizia da cosa diavolo siano i dadi multi-faccia e piano piano parla di come si costruisce un personaggio e di tanto altro.

E se già sapete di amare D&D ma state aspettando un troll che apra il portone per voi… smettetela di aspettare. Non c’è altra strada, è priva di troll e orgogliosa. Realizzate la vostra storia, e rendetela queer proprio come il vostro cuoricino desidera.